
La crisi dei consumi, che quest’anno sembra addirittura aggravarsi con negozi semivuoti anche in questi giorni di acquisti natalizi, ha spinto alcune associazioni di commercianti a chiedere l’anticipo dei saldi invernali, nella speranza di ridare un po’ di ossigeno alle vendite. Nei giorni scorsi la conferenza Stato Regioni ha dato il proprio parere positivo: i saldi partiranno sabato 3 gennaio, invece del 5 gennaio come da qualche anno a questa parte. Per quella data la maggioranza delle Regioni italiane avrà dato il via alle vendite scontate, intanto già si sono attivate con le prime delibere la Lombardia, la Liguria e il Veneto.
Tra le organizzazioni che più hanno spinto per l’anticipo dei saldi c’è Federdistribuzione, che rappresenta i supermercati e gli ipermercati. Anche Confcommercio ha dato il proprio assenso, così come Confimprese e Federmoda Italia. Renato Borghi, a capo di Federmoda Italia, ha dichiarato che fra gli associati dell’organizzazione il 65% si è detto favorevole all’anticipo dei saldi. Più di tutto, dall’eccessivo anticipo alle questioni organizzative, poté la crisi economica. Quello sui cui sperano molti addetti al commercio è che il primo, lungo, weekend di gennaio, a cui si aggancia il ponte della Befana, martedì 6 gennaio, possa invogliare i consumatori a spendere, anche quei pochi soldi che hanno.
Nel frattempo, però, molti commercianti hanno ufficiosamente anticipato i saldi, con promozioni e ribassi destinati ai clienti abituali e non solo. Il tentativo, in questo periodo difficilissimo a causa della crisi, è di piazzare più vendite possibili.
V.B.