
Quattro casi in poche settimane, il più grave quello di stamattina ad alcuni impianti alla stazione di Santa Viola, nei pressi di Bologna, che ha messo fuori uso nello specifico cavi del sistema di gestione e controllo del traffico, senza causare feriti, ma creando non pochi disagi alla circolazione ferroviaria. Si intensificano i casi di sabotaggio nelle stazioni ferroviarie: domenica era avvenuto nei pressi di Firenze, due giorni prima nell’area di Milano e prima ancora a Torino. A maggio c’era stato un caso isolato a Bologna.
Difficile non pensare a una strategia messa in campo dall’ala dura dell’antagonismo No Tav, soprattutto se intorno all’area della stazione dove è avvenuto il sabotaggio odierno compaiono scritte che inneggiano al movimento e contestano l’alta velocità ferroviaria. E se poi su un sito di area anarchica appare una nota di questa portata: “Fuoco ai cavi. La miglior difesa. Firenze. Sabotata la linea ad Alta Velocità da Roma a Firenze: una bottiglia incendiaria danneggia una centralina elettrica al lato dei binari nel comune di Bagno a Ripoli, nei pressi di Firenze. Ritardi per oltre un’ora e disagi sino al pomeriggio”.
Del resto, “sabotare non è un reato, ma un atto di resistenza”: questa da mesi, o meglio da anni, è la strategia degli antagonisti che si battono contro l’alta velocità in Val Susa, ma anche in altre regioni del Nord-Ovest, trovando facile sponda in praticamente tutte le regioni d’Italia e un consenso ampio che va ben al di là dei numeri a disposizione dei gruppi anarchici che militano nelle grandi città italiane e che sono disposti a uscire di notte, incappucciati e col volto coperto, rischiando magari di incontrare sulla propria strada le forze dell’ordine.
Il consenso nell’opinione pubblica
Il caso dello scrittore Erri De Luca, rinviato a giudizio per istigazione a delinquere, per aver fatto affermazioni del tipo “La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti”, incitando alla “resistenza civile” nei confronti di “un’opera mostruosa”, la dice lunga sul consenso che intorno ad azioni di questo tipo potrebbe esserci nell’opinione pubblica.
Basti pensare che, in nome della libertà di pensiero e opinione, in decine di esponenti della società civile italiana, dalla cantante Fiorella Mannoia al padre comboniano Alex Zanotelli, hanno firmato un appello in difesa dello scrittore napoletano. Certo, è vero che quelle di Erri De Luca somigliano molto più alle suggestioni di un intellettuale che a frasi che istigano a delinquere e forse come tali andrebbero intese.
Ma c’è un altro punto dirimente e riguarda il diffuso giudizio negativo che vi è nell’opinione pubblica nei confronti delle ferrovie italiane: tagli alle tratte regionali, soppressioni last-minute, caro-biglietti e – in ultimo – le critiche al cosiddetto Sblocca-Italia agevolano una sorta di “tacito consenso” da parte dell’opinione pubblica verso quelli che, come dimostra la recente sentenza del tribunale di Torino, non sono annoverabili giuridicamente tra gli atti di terrorismo.
I ritardi odierni
Intanto, Ferrovie dello Stato deve fare i conti con i danni (“Secondo i primi rilievi i danni non sono banali”) e i ritardi odierni, sottolineando: “La situazione è in forte evoluzione dopo il sabotaggio della notte, i tecnici sono sul post”. Restano garantiti “i collegamenti dell’Alta velocità attraverso le stazioni satellite di Bologna, ma questo comporta ritardi e cancellazioni”, ma permangono situazioni di disagio.
La FrecciaRossa da Ancona per Milano, ad esempio, ancora adesso viaggia con quasi un’ora e mezzo di ritardo; ritardi intorno a un’ora anche per i treni ad alta velocità sulla tratta Roma-Milano; più di un’ora di ritardo anche per l’Intercity 754 partito da Lecce per Torino Porta Nuova. La situazione è comunque in via di normalizzazione se si considera che alla stazione di Piacenza sono segnalati in ritardo di circa quattro ore alcuni treni attesi tra le sette e le otto del mattino e a Milano Centrale al momento solo l’Intercity 1545 per Lecce registra disagi sin dalla partenza.
Le reazioni politiche
“Si è verificato purtroppo ciò che temevo, un nuovo atto terroristico con la Tav, questo e non altro è l’incendio doloso di questa mattina a Bologna”, questo il commento del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, rispetto a quanto accaduto stamattina all’alba. Prosegue il ministro: “Ma non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l’Italia. Colpiscono l’alta velocità che è il simbolo chiaro di questo cambiamento. La loro nuova strategia, l’attacco al treno di Italo a Ostiense, a quello del Tgv a Vercelli e poi i due atti incendiari di Firenze e Bologna sono il segno evidente di un attacco di stampo terroristico che mira a creare disagi ai cittadini e tensioni sociali al solo scopo di fermare l’Italia del cambiamento: dall’alta velocità al Jobs act”.
Lupi ricorda infine che “la storia del nostro Paese dice che simili tentativi sono già stati sconfitti e isolati. Far vivere nel timore e nella paura le persone comuni è la più grave forma di corruzione del vivere civile. Ma la loro è un illusione, noi andremo avanti con ancora più forza e serietà”. Più cauto Renzi, intervistato da Rtl 102.5: “Non vogliamo rievocare parole del passato, è in atto un sabotaggio, ma stiamo approfondendo quello che è accaduto e per rispetto di chi indaga non spendo una parola di più”.
Giuseppe Gabriele Mastroleo