
Alla fine la denuncia dell’Unione Nazionale Consumatori e di Federalberghi è stata accolta: l’Antitrust ha infatti deciso di multare TripAdvisor di 500 mila euro, accusando la società di pratiche commerciali scorrette nel pubblicizzare le proprie attività. Nella sanzione, indirizzata a TripAdvisor LLC e a TrpiAdvisor Italy, si accusa il portale di enfatizzare “il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili, espressione di reali esperienze turistiche”.
La segnalazione delle irregolarità è partita, appunto, dall’Unione Nazionale Consumatori, che ne ha riscontrate a partire dal 2011. La nota dell’autorità per la libera concorrenza spiega le motivazioni della multa: “Con questo provvedimento l’Antitrust ha vietato la diffusione e la continuazione di una pratica commerciale consistente nella diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni, pubblicate sulla banca dati telematica degli operatori, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni”. Le condotte contestate rappresenterebbero violazioni al Codice del Consumo, “risultando idonee a indurre in errore una vasta platea di consumatori in ordine alla natura e alle caratteristiche principali del prodotto e ad alterarne il comportamento economico”. In pratica, la misura serve ad eliminare la possibilità che i consumatori possano essere tratti in inganno da recensioni fasulle. I due “rami” della società dovranno occuparsi di predisporre dei rimedi alle pratiche scorrette entro 90 giorni, mentre dovranno pagare la sanzione a 30 giorni dalla sua notifica.
Il segretario generale Unc, Massimiliano Dona, ha accolto molto favorevolmente la decisione dell’Antitrust: “Siamo pienamente soddisfatti dell’attività dell’Autorità Antitrust che ha applicato una sanzione esemplare. Da tempo riceviamo ai nostri sportelli segnalazioni da parte di consumatori che lamentano la non veridicità di alcune recensioni: c’è chi racconta di ristoranti spacciati per templi dell’alta cucina che si sono rivelati autentiche bettole, alberghi raccomandati per le famiglie che si trovano in realtà nelle zone rumorose della movida, bed and breakfast consigliati per la vicinanza ma che si scoprono lontani chilometri dal centro”.
“Di per sè – ha concluso Dona – TripAdvisor rappresenta un’idea meravigliosa e sarebbe uno strumento utile nell’orientare le scelte dei consumatori, ma è evidente che, se ne viene fatto un uso distorto, se ne pregiudica la validità. La sanzione -conclude Dona- rappresenta dunque un risultato storico anche perché la veridicità delle recensioni è fondamentale sia per tutelare i consumatori, sia per la credibilità degli stessi albergatori”.
Ap