Papa Francesco ricorda gli innocenti: “Preghiamo per i bambini vittime di violenza”

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Nel giorno della nascita di Gesù le parole di Papa Francesco sono per i bambini: quelli abusati, vittime della guerre, quelli mai nati. Durante la benedizione “Urbi et Orbi” dalla Basilica di San Pietro il pensiero è per loro.
«Il mio pensiero va oggi a tutti i bambini uccisi e maltrattati, sia a quelli uccisi prima di vedere la luce, privati dell’amore generoso dei loro genitori e seppelliti nell’egoismo di una cultura che non ama la vita;  a quei bambini sfollati a motivo delle guerre e delle persecuzioni, abusati e sfruttati sotto i nostri occhi e il nostro silenzio complice; ai bambini massacrati sotto i bombardamenti, anche là dove il figlio di Dio è nato. Ancora oggi il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode». Bergoglio parla di innocenza e di dolore innocente « Sopra il loro sangue campeggia oggi l’ombra degli attuali Erode. Gesù salvi i troppi fanciulli vittime di violenza, oggetto di mercimonio e della tratta delle persone, o costretti a diventare soldati. E dia conforto alle famiglie dei bambini uccisi in Pakistan ». L’infanzia deve essere riconosciuta e accolta, dice Bergoglio «Siano le persone umili, piene di speranza nella bontà di Dio ad accogliere Gesù e a riconoscerlo» come accadde nella notte di Natale: perchè accogliere, rispettare l’innocente è la porta per giungere alla pace «Il potere di Cristo, che è liberazione e servizio, si faccia sentire in tanti cuori che soffrono guerre, persecuzioni. Gesù è la salvezza per ogni persona e per ogni popolo. A Lui, Salvatore del mondo, domando che guardi i nostri fratelli e sorelle dell’Iraq e della Siria che da troppo tempo soffrono gli effetti del conflitto in corso e, insieme con gli appartenenti ad altri gruppi etnici e religiosi, patiscono una brutale persecuzione. Il Natale porti loro speranza, come ai numerosi sfollati, profughi e rifugiati, bambini, adulti e anziani, della regione e del mondo intero; muti l’indifferenza in vicinanza e il rifiuto in accoglienza, perché quanti ora sono nella prova possano ricevere i necessari aiuti umanitari per sopravvivere alle rigidità dell’inverno, fare ritorno nei loro Paesi e vivere con dignità».
Lo sguardo del Pontefice di rivolge sopratutto ad Est «Possa il Signore aprire alla fiducia i cuori e donare la sua pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra benedetta dalla sua nascita, sostenendo gli sforzi di coloro che si impegnano fattivamente per il dialogo fra israeliani e palestinesi».

Bergoglo ha ricordato «quanti soffrono in Ucraina» e prega Dio perché «conceda a quell’amata terra di superare le tensioni, vincere l’odio e la violenza e intraprendere un nuovo cammino di fraternità e riconciliazione».  Dopo il suo pensiero è stato per l’Africa
«Cristo Salvatore doni pace alla Nigeria, dove altro sangue viene versato e troppe persone sono ingiustamente sottratte ai propri affetti e tenute in ostaggio o massacrate. Pace invoco anche per altre parti del continente. Penso in particolare alla Libia, al Sud Sudan, alla Repubblica Centroafricana e a varie regioni della Repubblica Democratica del Congo; e chiedo a quanti hanno responsabilitàpolitiche di impegnarsi attraverso il dialogo a superare i contrasti e a costruire una duratura convivenza fraterna». Francesco ricorda infine «quanti soffrono per le malattie, in particolare le vittime dell’epidemia di Ebola, soprattutto in Liberia, in Sierra Leone e in Guinea», e rivolge un appello planetario: «Mentre di cuore ringrazio quanti si stanno adoperando coraggiosamente per assistere i malati ed i loro familiari, rinnovo un pressante invito ad assicurare l’assistenza e le terapie necessarie».

ADB