Pesci con malformazioni in Calabria, è allarme

Pesci Corriere della Calabria

 

Nelle scorse settimane e per due volte di seguito, al largo di Campora San Giovanni, una frazione del comune di Amantea, in provincia di Cosenza alcuni pescatori hanno tirato su nelle reti ben quattordici esemplari di piccoli tonni che avevano tutti la spina dorsale bifida. A dare l’allarme è stato per primo il Corriere della Calabria. I pescatori sono ritornati gettare le reti nello stesso punto di mare – non lontano dal porto di Amantea. Sono riusciti a pescarne altri due esemplari che riportavano la stessa anomalia. Un evento che ha un precedente: nel settembre del 2013 furono pescati vicino alla costa di Fiumefreddo Bruzio a pochi chilometri da Campora – dieci esemplari della stessa specie e con analoga malformazione scheletrica.
Esaminati i resti degli esemplari su incarico del biologo marino Silvio Greco risultò che i pesci erano contaminati da metalli pesanti e, in particolare, da un valore fuori norma di idrocarburi policiclici aromatici. Nelle lische si evidenziò inoltre la presenza di tre policlorobifenili con valori oltre il livello di guardia: composti organici altamente nocivi per la salute dell’uomo. Diversi studi scientifici ne hanno evidenziato il rapporto causa effetto con l’insorgere di malattie tumorali.

Le identiche anomalie anatomiche fanno pensare che i tonni pescati a Campora siano contaminati dalle stesse sostanze chimiche: la cattura degli esemplari nella stessa zona, la loro giovane età e la ripetitività degli episodi lasciano ipotizzare l’esistenza di un focolaio di contaminazione lungo il Tirreno cosentino.

«È evidente che c’è qualcosa di sospetto» ha commentato il biologo marino Silvio Greco auspicando «tutti gli approfondimenti del caso».

ADB