Un uomo accusato di essere l’assassino di Gaia Molinari, la ragazza italiana, originaria di Piacenza trovata morta il giorno di Natale a Jioica Jericoacoacara in Brasile, è stato fermato dalla polizia e in queste ore è sottoposto ad interrogatorio. L’esito dell’autopsia eseguita dall’Istituto di Medicina legale di Sobral nello Stato del Cearà, fornisce particolari sulle modalità dell’omicidio e potrebbero essere utili a comprendere il movente dell’omicidio. La ragazza sarebbe morta per asfissia da strangolamento. Dai lividi e dalle ferite sul corpo e sui polsi e da una frattura al cranio, sembrerebbe che prima di essere uccisa sia stata legata. La ferita alla testa è stata causata da una pietra. I primi esami dunque confermano le ipotesi fatta al momento del ritrovamento. Gaia era stata ritrovata “in un mare di sangue, probabilmente colpita da una pietra, con il cranio fratturato, e forse anche il viso e il torace. Aveva dei lividi ai polsi come se fosse stata legata”. Così fonti locali avevano descritto il ritrovamento della giovane tra le sterpaglie nella zona di Serrote, un’area protetta che conduce alla spiaggia di Pedra Furada. La ragazza al momento della morte indossava solo un bikini e un sarong. Sul suo corpo sarebbero state trovate tracce di liquido biologico che potrebbero condurre all’identificazione di chi l’ha uccisa.
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