
Il capo dell’agenzia nazionale indonesiana di ricerca e soccorso ha fornito nuovi dettagli sulla possibile sorte dell’aereo dell’Air Asia, partito da Surabaya, sull’isola di Giava, e diretto a Singapore: “Tenendo conto delle informazioni in nostro possesso e della stima secondo la quale il luogo dello schianto sarebbe in mare, l’ipotesi è che l’aereo si trovi proprio in fondo al mare. Si tratta di un’ipotesi preliminare che potrà avere sviluppi con le nuove valutazioni dei risultati delle ricerche”.
Rimangono comunque poche speranze per le 162 persone a bordo del volo QZ8501, che ha perso i contatti con la torre di controllo di Giacarta fra Surabaya e Singapore alle 7.55 ora locale (1.55 in Italia): secondo l’elenco pubblicato dalla compagnia aereo sulla sua pagina di Facebook sono presenti 155 passeggeri, di cui 16 bambini e un neonato, e 7 membri dell’equipaggio e nella lista delle nazionalità non sono presenti italiani.
Ignatius Bambang Tiahjono, presidente dell’autorità per l’aviazione civile indonesiana, ha spiegato che il velivolo è sparito dai radar 40 minuti dopo il decollo in una fase in cui si stava innalzando al di sopra della consueta quota di crociera per evitare una nuvola minacciosa; 6 minuti dopo che il pilota aveva comunicato di voler puntare a 11.500 metri è sparito ogni contatto con l’aereo.
Un duro colpo d’immagine per Air Asia, che da 6 anni è considerata la migliore compagnia low cost al mondo grazie alla qualità del suo servizio. Attiva da 13 anni, ha trasportato finora 200 milioni di persone.
Ap