
Un gruppo di scienziati dell’Istituto per la Ricerca sull’influenza di San Pietroburgo ha sviluppato un vaccino contro il virus dell’Ebola, che ora verrà sperimentato in Africa a febbraio, con la speranza che possa risultare utile per sconfiggere la terribile febbre emoraggica. Lo ha annunciato Oleg Kiselev, direttore dell’Istituto di Ricerca, le cui parole sono state riprese dall’agenzia Itar-Tass: “Il vaccino candidato contro Ebola creato da un gruppo di giovani ricercatori del nostro istituto è in fase di test per la stabilità genetica“.
Il vaccino verrà prima testato sugli animali. I test clinici condotti su volontari saranno condotti in Africa; tutte le fasi della sperimentazione si dovrebbero dunque concludere a febbraio. Il vaccino candidato è stato già inviato al centro di virologia del ministero russo della Difesa. La scorsa settimana, i ricercatori del National Institutes of Allergy e Malattie infettive, negli Usa, hanno riferito che la prima prova di un vaccino sperimentale contro Ebola effettuata sulla popolazione africana ha dato esito positivo.
L’ultimo report dell’Organizzazione mondiale della Sanità sul recente focolaio del virus parla di 7.693 persone morte e 19.695 casi di contagio. Fra i Paesi più colpiti da Ebola, come noto, la Liberia, la Sierra Leone e la Guinea.
“Sono un soldato ferito”
Nei giorni scorsi, avevano commosso le parole del medico di Emergency contagiato da Ebola e ricoverato allo Spallanzani, che in una lettera ha ricordato: “Io sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro un nemico spietato. Una delle cose più belle che ho letto in questi giorni è un articolo online che parla di solidarietà, di rispetto, di dignità”.
Il medico ha ricostruito tutti i passaggi della sua malattia fino alla “trasfusione di plasma cui credo sia seguita una reazione trasfusionale e la luce della coscienza che grossomodo si spegne”. Infine, “durante le successive due settimane mi sono in qualche modo battuto contro il mio nemico; e pare che sia riuscito a batterlo”.
Le condizioni del medico, da oltre un mese ricoverato dopo esser rientrato dalla Sierra Leone, continuano intanto a migliorare; l’uomo “necessita di continuare la convalescenza in regime di isolamento ospedaliero”, ma il fatto positivo di oggi è che i medici hanno annunciato che “non è previsto ulteriore bollettino medico ma verrà convocata una conferenza stampa al momento della dimissione”.
GM