Alì Agca espulso dall’Italia

Ali Agca (OZAN KOSE/AFP/Getty Images)
Ali Agca (OZAN KOSE/AFP/Getty Images)

Dopo la comparsa in Vaticano lo scorso 27 dicembre, quando ha raggiunto Piazza San Pietro e gli è stato concesso di deporre un mazzo di rose bianche sulla tomba di Papa Giovanni Paolo II, ieri sera Mehmet Ali Agca è stato espulso dall’Italia. Entrato clandestinamente nel nostro Paese e comparso a sorpresa a San Pietro nel giorno del trentunesimo anniversario del suo colloquio con Papa Giovanni Paolo II, l’ex terrorista dei Lupi Grigi è stato rimpatriato in Turchia con un volo partito dall’aeroporto di Fiumicino per Istanbul.

In un primo momento si era fatta strada l’ipotesi che Agca potesse essere trattenuto alcuni giorni in Italia per testimoniare sul caso di Emanuela Orlandi, la ragazza cittadina vaticana scomparsa nel 1983. L’uomo da tempo sostiene che la Orlandi è viva e dice di sapere dove si trova. Tuttavia, il giudice di pace di Roma ha preferito formalizzare nei confronti di Agca il provvedimento di espulsione avviato dall’Ufficio immigrazione della questura di Roma per ingresso clandestino. I documenti di Ali Agca risultavano irregolari e soprattutto mancava il visto sul suo passaporto. La famiglia Orlandi aveva tentato di rimandarne l’espulsione, depositando un’istanza presso la Procura di Roma con cui si chiedeva che Agca fosse trattenuto in Italia per motivi di giustizia e fosse sentito sul caso di Emanuela, ma i magistrati hanno deciso di non interrogarlo ritenendolo non attendibile. Secondo i pm, infatti, non c’era alcun bisogno di ascoltare nuovamente Ali Agca sul caso Orlandi, poiché negli anni l’uomo ha “fornito decine di testimonianze al riguardo in pubblico e nel corso di processi”. Una decisione che è stata contestata dal fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, che l’ha definita “insensata”. L’avvocato Ferdinando Imposimato, legale della madre di Emanuela, aveva anche inviato una lettera al ministro dell’Interno Angelino Alfano, chiedendo che gli venisse dato il permesso di ascoltare Ali Agca “in sede di indagini difensive prima dell’espulsione”. La richiesta, però, non ha avuto seguito.

A quanto di apprende, l’ex terrorista turco sarebbe entrato illegalmente in Italia passando dall’Austria, in automobile, sembra insieme ad altre persone di cui non si conosce l’identità. La visita alla Basilica di San Pietro, sabato 27 dicembre, è stata autorizzata dalle autorità vaticane, quando sono state informate della presenza di Agca all’ingresso di Piazza San Pietro.

Ali Agca sparò a Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981. Ieri sera l’uomo è stato condotto dalla polizia a bordo dell’Airbus A319 di Alitalia che alle 22.50 è decollato da Fiumicino per Istanbul.

V.B.