Pino Daniele, il giorno dell’addio

Pino Daniele (Giuseppe Cacace/Getty Images)
Pino Daniele (Giuseppe Cacace/Getty Images)

Si è appena conclusa la cerimonia funebre “romana” per il cantautore partenopeo Pino Daniele, scomparso la notte tra 4 e 5 gennaio a causa di un infarto: diverse migliaia di persone hanno salutato con un lungo applauso il feretro dell’artista, all’uscita del Santuario del Divino Amore, poi sono partite le note di alcuni tra i brani che hanno reso immortale l’opera del cantante, da “Quanno chiove”, ormai uno dei classici della tradizione napoletana, a “Quando”, riconosciuta come una delle canzoni d’amore più belle degli ultimi trent’anni.

Tra i tanti striscioni, uno parafrasa il verso di uno dei brani di successo più recenti di Pino Daniele, “Dubbi non ho”, e dice: “Mai nessuno è grande come te”. In chiesa, la seconda moglie del cantautore, Fabiola Sciabbarrasi, accompagnata dai figli, e, dietro di lei, l’attuale compagna, Amanda Bonini. Tanti gli artisti che con Pino Daniele hanno condiviso amicizie e collaborazioni: Jovanotti, Irene Grandi – indimenticabile il loro duetto in “Se mi vuoi”, altro brano fortunatissimo -, Francesco Renga, Nino D’Angelo, Antonello Venditti, Giuliano Sangiorgi e poi ancora Biagio Antonacci ed Eros Ramazzotti.

Nell’omelia, padre Renzo Campetella, amico dell’artista scomparso, ha voluto richiamare i familiari: “Mi raccomando, state uniti, questo è il più bel regalo che potete fare a Pino, perché già si sente qualche voce strana in giro… Se non state uniti vuol dire che Pino ha fallito come padre e come uomo”. Quindi un passaggio sulla sofferenza che è di questa vita: “Nessuno si illuda, tenetevi pronti, partiremo tutti. Da quando so che ho un tumore, campo bene e ringrazio Dio, arriverà quel momento anche per me”.

Il feretro a Napoli

Ora il feretro di Pino Daniele partirà per arrivare a Napoli, per una nuova cerimonia funebre fissata per le 19 nel corso del pomeriggio di ieri. I funerali si sarebbero dovuto celebrare nella Basilica di Santa Chiara, come spiegato ieri dalla nipote del musicista, Loredana Daniele, né nella basilica di San Francesco di Paola, ma sono stati spostati in Piazza del Plebiscito, all’aperto, di fronte alla possibilità concreta che decine di migliaia di persone decidano di prendere parte alla cerimonia, all’ultimo commiato al grande musicista.

A officiare le esequie sarà il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, mentre a questo punto dovrebbe saltare l’esposizione delle ceneri dell’artista al Maschio Angioino, preventivata nelle ore immediatamente successive al decesso. In Piazza del Plebiscito, luogo simbolo perché più volte riempita all’inverosimile dall’artista partenopeo, sono state allestite anche delle grandi pedane con dei maxischermo.

Il flash-mob di ieri sera

Peraltro, già nella serata di ieri, è stato organizzato un flash-mob proprio in Piazza del Plebiscito, con l’intento di rendere omaggio a Pino Daniele attraverso la sua musica; i risultati  sono stati davvero incredibili: la piazza era infatti stracolma come se a esibirsi ci fosse l’artista napoletano, decine di migliaia di persone, partenopei di diverse generazioni, molti dei quali davvero giovanissimi, hanno reso omaggio a Pino Daniele, intonando i suoi brani più noti.

Tanti gli occhi lucidi, mentre le voci della piazza, all’unisono, intonavano “Terra mia”, uno dei primi brani del cantautore napoletano, che dà il titolo al suo album d’esordio: aveva 22 anni e si presento al pubblico con brani come “Napule è”, “Na tazzulella ‘e cafè” e “Che calore”, un biglietto da visita che rende bene l’idea del perché la scomparsa di Pino Daniele lasci un vuoto incolmabile nel mondo della canzone popolare e d’autore.

 

GM