Il computer batte l’uomo anche nel poker dopo averlo fatto negli scacchi. La nuova conquista della tecnologia nei confronti degli umani, infatti, si chiama Texas Hold’em. E’ la prima volta che una macchina riesce vincere un gioco ‘complesso’, ossia un nel quale non è possibile prevedere tutte le possibili mosse degli avversari. Questo storico risultato è stato pubblicato sulla rivista Science e si deve al programma ideato dal gruppo di ricerca guidato da Michael Bowling, dell’università canadese dell’Alberta.
Texas Hold’em, il poker è definito dai matematici un gioco ”imperfetto”, ossia un gioco nel quale i partecipanti conoscono le regole ma dove, a differenza degli scacchi, esistono numerose incognite. Ad esempio i giocatori non sanno quali carte abbia in mano l’avversario ed è possibile bluffare.
Si tratta di un traguardo importante in quanto applicabile ai molti problemi reali a ‘informazione imperfetta’, praticamente buona parte delle interazioni sociali: dalle scelte politiche fino alla sicurezza informatica.
“E’ la prima volta che si arriva a questi livelli in un cosiddetto gioco a informazione incompleta, ossia dove a differenza di dama o scacchi esistono molte incognite, ad esempio non si sanno le carte dell’avversario”, ha spiegato Marco Isopi, matematico dell’Università Sapienza di Roma.
Ma come è stato possibile? C’è un trucco, un segreto? Il segreto è in quella che viene chiamata ‘minimizzazione del rimpianto’, ossia il programma impara rapidamente ad adeguarsi al modo di giocare dell’avversario e analizza quale sarebbe stato il modo migliore con cui avrebbe dovuto comportarsi.
Giovanni Remigare