
I ‘sopravvissuti’ della redazione del settimanale satirico francese non rinunciano al “diritto di essere blasfemi”. Nella prima pagina di Charlie Hebdo in uscita domani in tre milioni di copie – la prima dopo la strage dei giorni scorsi – la rivista insiste a schernire Maometto come svela l’anticipazione via Twitter di Liberation, il giornale che ha dato loro asilo. In copertina il profeta dell’Islam Maometto è ritratto mentre versa un lacrimae mostra un cartello con la scritta “Je suis Charlie”. Sopra di lui la frase “Tout est pardonne‘” ossia “E’ tutto perdonato”. Un’immagine che non è piaciuta ai musulmani. Abdallah Zekri, presidente dell’osservatorio contro l’islamofobia, che appartiene al Consiglio francese del culto musulmano ha condannato la copertina: ” Metterà della benzina sul fuoco” ha scritto sull’edizione online di Le Figaro. “Continuano a provocare” ha mmonito Abdallah Zekri. “Maometto, Maometto, sempre Maometto. È morto 15 secoli fa” ha osservato ancora Zekri che ritiene l’insistenza sulla figura del profeta dell’Islam inutile e provocatoria . “Ho ricevuto molte reazioni di musulmani che sono indignati e li capisco” ha concluso Zekri. Intanto il presidente del Consiglio francese del culto musulmano Dalil Boubakeur invita i fedeli alla calma ” evitiamo reazioni emotive incongrue o incompatibili con la vostra dignità. Continuano a rispettare la libertà di opinione” ha detto. Ma lo sdegno del mondo musulmano non accenna a placarsi. La “Dar el Iftaa” del Cairo, l’autorità egiziana che emette le fatwa gli editti religiosi, mostra riprovazione verso l’ennesimo disegno sul profeta dell’Islam annunciato nel nuovo numero di Charlie Hebdo. E’ “una provocazione non giustificabile dei sentimenti di 1,5 miliardi di musulmani nel mondo”, ha sostenuto in un comunicato.
ADB