
I nomi della Lega Nord per la presidenza della Repubblica, dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano? “C’è l’imbarazzo della scelta, da Piero Ostellino a Vittorio Feltri ad Angelo Panebianco ad alcuni imprenditori che hanno fatto grande l’Italia nel mondo; però non penso che appassionano Renzi”. Lo afferma, in un’intervista al Gr1, il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini, il quale altresì constata: “Tanto fa tutto Renzi, in Italia ormai decide tutto lui, quindi ci dica che intenzioni ha ma lo faccia in fretta, perché l’emergenza del Paese non è la legge elettorale, non è la riforma del Senato, non è il Presidente della Repubblica ma è la disoccupazione e un’immigrazione che ci preoccupa sempre di più”.
“Ci collochiamo lontani da questi partiti che fanno accordicchi sottobanco e vicino agli italiani schifati dalla politica, che non vanno più a votare e che hanno perso la speranza. L`accordo sul Quirinale non sta portando niente di buono”, sostiene ancora Salvini, sottolineando di non credere a un candidato votabile da tutti, come auspicherebbe Renzi, “anche perché se i nomi che si leggono sono quelli di Prodi, di Amato e Veltroni possono votarseli loro, ma sicuramente i voti della Lega non li avranno mai”.
Le elezioni in Grecia
Salvini, quindi, interpellato dal portale Affaritaliani.it, dice di augurarsi la vittoria di Syriza in Grecia, “come elettroshock, perché sarebbe la vittoria di qualcuno che non è dipendente né da Berlino né da Bruxelles. Però, ovviamente, la Lega è un’altra cosa”. Ed evidenzia le distanze con Alexis Tsipras, che “è per un’immigrazione senza controllo e non parla di uscire dall’euro. E’ positivo perché è un partito anti-sistema, però ad Atene c’è Vendola. Non è esattamente la rivoluzione a cui pensiamo noi”.
Quindi dice anche no ad alleanze “perché sui grandi temi non ci siamo. Sull’immigrazione, sui rapporti con l’Islam e sulla messa in discussione della moneta unica Tsipras non c’è. Io tifo per loro perché sarebbe un ribaltamento del tavolo, ma per l’Italia saranno problemi seri”. Ovvero, “lui non dice fuori dall’euro, ma dice rimango nell’euro e non ripago i debiti. E grazie ai geni di Monti e di Renzi adesso siamo noi che abbiamo prestato i soldi alla Grecia”.
Chiarisce Salvini: “Fino a tre anni fa noi non avevamo una lira di prestito alla Grecia, spieghiamolo chiaramente: se Tsipras fa quello che dice per gli italiani è una fregatura miliardaria. Fino a tre anni erano i tedeschi ad essere preoccupati, adesso con i fondi salva-Stati gli abbiamo prestato 60 miliardi”. Conclude il leader del Carroccio: “Quindi se Tsipras vince e dice non ripago i debiti, prima erano i tedeschi a rimetterci, adesso grazie a Monti e Renzi siamo noi”.
GM