Casco blu Onu rimasto ucciso in Libano

SUDAN-UNREST-DARFUR-UN
Casco blu Onu ( Ashraf Shazly/Getty Images)

Due soldati israeliani uccisi e 7 feriti. Questo il bilancio dell’attacco Hezbollah contro un convoglio militare che transitava in un’area ai confini tra Libano, Siria e Israele. Tel Aviv ha subito risposto con l’artiglieria, bersagliando posizioni Hezbollah in Libano del Sud. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato una risposta durissima, facendo riferimento a replicare le demolizioni delle abitazioni dei terroristi avvenute negli scorsi mesi dopo gli attentati a Gaza. Gli scontri sono continuati in numerose città e nel Libano del Sud hanno causato la morte di un Casco blu dell’Onu di nazionalità spagnola. In base alle prime informazioni, l’uomo sarebbe morto in seguito alle ferite riportate dopo essere stato colpito da un lancio di mortaio israeliano. Intanto sono in aumento le tensioni sulla regione delle Alture del Golan. Nella notte scorsa vi è stato un blitz aereo israeliano in Siria contro postazioni militari governative, dopo che ieri due missili si erano abbattuti sul suo territorio. Solo qualche giorno fa, il presidente siriano Bashar al-Assad aveva definito l’aviazione israeliana come “l’aviazione di al-Qaeda”. Lo scorso 18 gennaio, in un attacco attribuito ad Israele, erano rimasti uccisi in territorio siriano sei esponenti della milizia sciita Hezbollah e un generale iraniano. Da quando è iniziata la guerra civile in Siria, ad Israele sono stati attribuiti numerosi attacchi contro gli alleati di Assad.

CM