
“Walter Veltroni in pole position nella corsa per il Colle. A seguire Mattarella e Castagnetti”: un’ipotesi come tante, lanciata attraverso un tweet mentre mancano meno di 24 ore alla prima votazione, in cui – come noto – si dovrebbe profilare una sfilza di schede bianche, se non fosse che a fare il nome dell’ex segretario del Pd è la “Velina rossa”, nota politica firmata da Pasquale Laurito.
Spiega l’87enne giornalista italiano, memoria storica della sinistra italiana del secondo dopoguerra, che a Veltroni “Berlusconi non potrebbe dire di no”, ricordando l’accoglienza riservata al Cav a una festa dell’Unità datata 1986. Per questo motivo, “Walter Veltroni torna a essere in queste ore il candidato prediletto della maggioranza dei parlamentari del Pd”. Il foglio politico, citando quelle che definisce “fonti autorevoli”, sostiene che “non è vero che esiste da parte dell’ex segretario Bersani una riserva nei confronti del fondatore del Pd. E non ci sarebbe nessuna riserva nemmeno da parte di Massimo D’Alema”.
Laurito torna dunque con la mente a quasi trent’anni fa, quando Berlusconi fu ricevuto da Veltroni, in veste di responsabile comunicazione del Pci, a una Festa dell’Unità in cui Fininvest “aveva persino degli stand” e quello che sarebbe poi divenuto il leader del centrodestra italiano in tarda serata tenne un discorso “di pieno elogio del Partito comunista italiano, discorso che conserviamo in copia perfettamente integra”.
In quell’occasione, Veltroni avrebbe addirittura definito Berlusconi una vittima della Dc e del Partito socialista, ma è probabile che non basti riprendere una frase e delle argomentazioni di trent’anni fa per sperare che venga avallata la candidatura dell’ex segretario del Partito Democratico.
Concluso vertice Renzi-Berlusconi
Si è intanto concluso l’incontro, durato circa due ore, tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, accompagnato da Denis Verdini e Gianni Letta. “Non abbiamo ancora individuato un candidato”, avrebbe detto l’ex premier ai grandi elettori del suo partito, aggiungendo: “Saremo in consultazione permanente per arrivare a un nome per il capo dello Stato che possa darci garanzie. Nei prossimi giorni avremo altri incontri con Renzi per arrivare a un nome condiviso”.
Diverse sono comunque le indiscrezioni che circolano intorno al vertice Renzi-Berlusconi: secondo alcune di queste, sarebbero solo tre i nomi rimasti in campo, Sergio Mattarella, proposto dal premier, di Giuliano Amato, avanzato da Berlusconi, e una donna, l’ex ministro della Giustizia, Paola Severino. Nomi e indiscrezioni che mancano ovviamente di conferme: la certezza è che domani, stando così le cose, sarà fumata nera.
GM