La Bce pensa al ritiro dalla troika

La nuova sede della Banca centrale europea a Francoforte (Thomas Lohnes/Getty Images)
La nuova sede della Banca centrale europea a Francoforte (Thomas Lohnes/Getty Images)

Mentre il neo premier greco Alexis Tsipras e il suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis arrivano a Roma per incontrare rispettivamente il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, la Banca centrale europea valuta di uscire dalla troika, il direttorio di funzionari dell’Unione europea, del Fondo monetario internazionale e della stessa Bce che finora ha negoziato con i Paesi dell’euro in crisi la concessione dei prestiti internazionali e le condizioni richieste in cambio, imponendo spesso riforme molto dure per gli stessi Paesi.

La rivelazione viene fatta dal giornale economico tedesco Handelsblatt, nel susseguirsi di notizie che nelle ultime ore hanno segnalato anche uno scontro tra la Commissione europea di Juncker e il governo della cancelliera tedesca Angela Merkel: il primo vorrebbe “rottamare” o quantomeno superare la troika, come ha riferito la stampa tedesca, mentre Berlino lo esclude nel modo più assoluto. Handelsblatt scrive di un “dibattito interno” in corso nella stessa troika, dalla quale potrebbe defilarsi anche il Fondo monetario internazionale, che non vederebbe nell’Europa una sua priorità, spiega il giornale.

Nell’articolo, dall’eloquente titolo: “La fine della Troika”, Handelsblatt spiega che la Bce potrebbe abbandonare la task force per evitare il “conflitto di interessi” in caso di acquisto di grandi quantità di titoli di Stato con il quantitative easing. Una circostanza che ha evidenziato anche “l’avvocato generale della Corte di Giustizia europea”, sottolinea il quotidiano tedesco, e che potrebbe offrire all’Eurotower l’occasione per defilarsi dalla tanto odiata commissione di funzionari. “La Bce userà questa chance per un’uscita”, spiega Handelsblatt, citando a sostegno della tesi alcune fonti del governo tedesco. Stessa cosa potrebbe accadere per l’Fmi, che “da tempo” riterrebbe che gli Stati europei “non siano affatto una priorità per un’organizzazione di aiuto internazionale. “E dunque oggi, piuttosto che domani, si intende uscire” dalla troika, continua il giornale tedesco. A questo punto, a negoziare e decidere gli aiuti finanziari ai Paesi europei in difficoltà “resta solo la Commissione europea“. Quello che vorrebbe il presidente Jean-Claude Juncker, rendendo più democratico e meno tecnocratico tutto il processo. Se la troika dovesse sparire, spiega Handelsblatt, sarebbe un “primo successo” per Alexis Tsipras.

Intanto, domani il ministro delle finanze greco Varoufakis incontrerà il presidente della Bce Mario Draghi a Francoforte. Mentre giovedì ci sarà all’atteso incontro con il collega tedesco, l’inflessibile Wolfgang Schaeuble. Al centro dei colloqui ci sarà ovviamente la spinosa questione del debito greco.
Nel frattempo, la cancelliera Angela Merkel ha smorzato i toni e gioca la carta della prudenza. “Preferisco non commentare tutto adesso”, ha risposto a una domanda su che cosa pensasse delle prime mosse di Alexis Tsipras. Merkel ha anche negato di non voler incontrare il premier greco e tramite la sua portavice ha fatto sapere che Tsipras “sarebbe benvenuto” a Berlino, ma non è stato ancora richiesto alcun incontro. Forse la cancelliera tedesca e il nuovo capo del governo di Atene potrebbero incontrarsi per un bilaterale in occasione del prossimo Consiglio europeo del 12 febbraio. Ma al momento non ci sono conferme.

V.B.