
“Abbiamo bisogno di leggere il messaggio di speranza nel risultato delle elezioni in Grecia. Il successo di Tsipras è basato sulla speranza e non soltanto sulla paura”, queste le prime parole in conferenza stampa pronunciate dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, al termine del vertice con il suo omologo greco, Alexis Tsipras, leader di Syriza e fresco vincitore delle consultazioni elettorali elleniche, giunto oggi in Italia in avvio di una serie di incontri che lo vedrà atteso domani dal presidente francese Francois Hollande a Parigi e in seguito anche dal presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker.
Nel suo intervento, Renzi ha voluto sottolineare: “Abbiamo la stessa età ma veniamo da esperienze diverse, del volontariato, della politica. Apparteniamo a famiglie politiche europee differenti, ma abbiamo in comune l’idea di restituire alla politica la possibilità di cambiare le cose e di tornare ad avvicinare le nuove generazioni alla cosa pubblica. Credo sia un lavoro che ci unisce al di là delle differenze”.
“Mi metto alla tua sinistra anche se non è facile”, ha scherzato poi Renzi, aggiungendo: “Mi metto alla tua sinistra anche se non è facile. Per me l’arrivo di Alexis è una benedizione”. Il premier italiano ha rimarcato: “Nonostante le differenze e diverse naturali opinioni sono molto contento di accoglierlo a Roma e lavorare insieme. Grecia e Italia condividono di essere superpotenze della cultura del passato e vogliamo lavorare per un’Europa che sia se stessa”.
Da parte sua, Tsipras, accompagnato dal suo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, che ha incontrato il collega italiano Pier Carlo Padoan, sottolinea l’importanza di una “alleanza fondata sulla logica che porti l’Europa verso i principi di solidarietà e condivisione”, che sono “i valori originari dell’Europa”. Quindi sull’incontro con Matteo Renzi: “Non è stato affatto formale considerare il nostro incontro costruttivo. Non conosco l’italiano, nonostante i molti viaggi in questo Paese, ma parliamo la stessa lingua. I nostri popoli hanno sofferto e adesso occorre una svolta”.
“È necessario un cambio in Europa, bisogna portare la coesione sociale e crescita al posto delle politiche di paura e incertezza”, ha puntualizzato ancora Tsipras, concludendo: “Siamo coetanei Matteo ed io e la nostra generazione è quella che si è trovata ad essere un bersaglio di politiche sbagliate. Dobbiamo lottare per lei e darle modo di sperare in prospettive migliori e sperare di vivere dove è nata. Ci impegneremo con il nostro popolo, con le istituzioni Ue e nei confronti delle nuove generazioni, a non creare nuovo deficit, ma a raggiungere un equilibrio di bilancio anche attuando le riforme sociali”.
GM