
Nonostante le dichiarazioni ottimistiche di ieri del ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis dopo l’incontro con il, presidente della Bce Mario Draghi a Francoforte, poche ore dopo è uscita la notizia che la Banca centrale europea è intenzionata ad impedire il rifinanziamento delle banche elleniche bloccandone l’accesso alle normali aste di liquidità. Lo ha fatto sapere la Bce con un comunicato uscito in serata in cui l’istituto di Francoforte informa che non accetterà più i titoli di Stato greci in garanzia in cambio della concessione di liquidità alle banche. Una stretta durissima che giunge proprio in un momento in cui le banche greche hanno più bisogno di liquidità, anche a causa del recente aumento di prelievi di depositi.
“I bond della Grecia non sono più garanzia per ottenere liquidità“, scrive il comunicato della Bce, informando della decisione del Consiglio direttivo di rimuovere la deroga introdotta nel 2010 che consentiva alle banche greche di ricevere liquidità dalla Banca centrale europea fornendo a garanzia i titoli di Stato di Atene. La deroga rendeva possibile l’utilizzo dei bond greci nelle operazioni di politica monetaria dell’eurozona nonostante non avessero più un rating al livello d’investimento (investment grade), ma speculativo da alto rischio. La deroga era stata concessa a condizione che la Grecia rimanesse all’interno del programma di risanamento economico concordato con la troika Ue-Bce-Fmi e in scadenza il 28 febbraio prossimo. Del resto, lo stesso Mario Draghi aveva avvertito la Grecia della necessità di concludere un nuovo accordo con la troika. Ma il neo premier greco Alexis Tsipras aveva fatto sapere di non volere più trattare con i funzionari rappresentanti di Ue-Bce-Fmi, respingendo le politiche di austerity. “Attualmente – scrive la Bce nella sua nota – non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma” di risanamento per la Grecia. Da qui la decisione di sospendere i finanziamenti alle banche greche, decsione che sarà applicata già a partire dall’11 febbraio prossimo.
Una mossa durissima da parte di Draghi che, ancor più delle ferme posizioni della cancelliera tedesca Angela Merkel e del suo governo, fa capire bene alla Grecia che non è il caso di venir meno agli impegni assunti con la troika.
Nel frattempo, il governo greco cerca di minimizzare, mentre il Ministero delle Finanze afferma che la Bce starebbe facendo pressioni nei confronti dell’Eurogruppo per il raggiungimento di un accordo che sia positivo per tutti. L’esecutivo di Atene sostiene poi che non ci sarebbero problemi per le banche elleniche, che potrebbero essere al momento finanziate dalla Banca centrale greca attraverso l’Emergency Liquidity Assistance (ELA). “In nessun caso la decisione della Bce, di non accettare più i titoli di Stato ellenici, avrà ripercussioni negative sul sistema finanziario del Paese”, ha dichiarato in un comunicato il ministero delle Finanze greco. Ma è chiaro che la situazione ora si complica.
Oggi, intanto il ministro delle Finanze greco Varoufakis incontra il collega tedesco Wolfgang Schaebule.
V.B.