
In Italia stiamo assistendo alle difficoltà di Milan e Inter che viaggiano al centro della classifica, lontani dagli standard a cui sono abituate queste due squadre. Ma in Germania c’è una situazione ancor più clamorosa e per certi versi inspiegabile. E’ quella legata al Borussia Dortmund, ultimo (!), sì avete capito bene, ultimo in Bundesliga dopo la seconda giornata di ritorno. Chiude infatti la classifica (16 punti) da solo con due lunghezze di distacco dalle penultime, l’Hertha Berlino, lo Stoccarda e il Friburgo (18). Una media da retrocessione. In Germania retrocedono direttamente in Zweite Bundesliga le ultime due classificate mentre la terz’ultima fa lo spareggio contro la terza del campionato di Serie B. Una situazione paradossale se si guarda ai giocatori che vanno in campo e soprattutto se si guarda al cammino in Champions League dei gialloneri. Nella prima fase, quella ai gironi, la squadra di Klopp ha concluso al primo posto davanti all’Arsenal, chiudendo la qualificazione praticamente dopo 4 partite. Agli ottavi di finale adesso c’è la sfida contro la Juventus, la prima del campionato italiano contro l’ultima del campionato tedesco.
In Germania ci si chiede continuamente il perchè di questa situazione. Le cause sono molteplici: infortuni, sfortuna, giocatori sottotono e le continue partenze degli ultimi anni che non sono state metabolizzate. Il Dortmund è una squadra che sforna talenti in continuazione, ma ogni estate ne perde uno. E’ capitato negli ultimi due anni con Goetze e Lewandowski, andati a rinforzare la rivale diretta del Bayern Monaco. L’acquisto più importante dello scorso mercato estivo è stato Ciro Immobile, che veniva dai tantissimi gol segnati con la maglia del Torino. L’eredità del polacco pero’ l’ha ‘schiacciato’. L’attaccante napoletano in campionato ha realizzato 3 gol e 1 assist in 15 partite di campionato (834 minuti giocati, 9 partite da titolare), mentre in Champions League ne ha fatti 4 in 5 partite, giocando da titolare in 4 di queste. A questi numeri dobbiamo aggiungere quelli della Coppa di Germania: 1 gol e un 1 assist in una partita. Numeri che non sono del tutto negativi, ma è chiaro che se si paragonano alle medie che aveva il polacco in giallonero, risultano negativi.
Chiaramente la colpa non è tutta dell’attaccante della Nazionale italiana. Come dicevamo prima ci sono più fattori. Per esempio, la stella della squadra, Marco Reus, è stato a lungo fuori per infortunio nella prima parte della stagione, mentre giocatori come Kagawa (tornato al Borussia dopo la negativa parentesi al Manchester United), Mkhitaryan, Gundogan, Schmelzer e Subotic, alcune delle colonne della squadra degli ultimi anni, non stanno rendendo secondo i loro standard.
Il tecnico Jurgen Klopp sembra quasi incredulo da quanto sta accadendo alla sua squadra e lo dimostrano le sue facce durante i match, quando la squadra si scioglie al primo tiro subito che si trasforma quasi sempre in gol. Anche dopo l’ennesima sconfitta patita ieri in casa contro l’Augsburg (0-1 casalingo, gol di Bobadilla) ha dichiarato di credere nel fatto che la squadra saprà tirarsi fuori da questa situazione, ma è chiaro che le giornate passano e il Borussia è ancora ultimo. In Italia probabilmente sarebbe già stato esonerato, ma in Germania non funziona così, soprattutto che si pensa quello che Klopp ha fatto per questa squadra. Al termine del match di ieri, tra l’altro, si sono viste delle scene che solitamente sono un’esclusiva del nostro campionato, ovvero il colloquio a muso duro con i tifosi a fine partita da parte di alcuni dei giocatori più rappresentativi e carismatici della squadra, a cominciare dal portiere Weidenfeller. Il pubblico del Westfallenstadion è probabilmente tra i più caldi, se non il più caldo, di tutta Europa. Uno stadio da 80mila posti sempre pieno ogni qualvolta il Dortmund scende in campo, sia se affronta una big, sia se affronta una squadra di serie inferiore e il famoso ‘Muro Giallo’, la ‘NordKurve’, non fa mai mancare il proprio tifo e il proprio sostegno.
Ora il Borussia ha altre tre partite di campionato prima dell’andata degli ottavi di finale di Champions contro la Juventus. Tre match da vincere per tirarsi fuori da una situazione gravissima e per affrontare un po’ più serenamente la sfida contro i bianconeri che adesso diventano i naturali favoriti di questa doppia sfida.
Marco Orrù