Merkel e Hollande da Putin: si tenta un accordo

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L’incontro di Merkel, Hollande e Putin (Azarov Kommersant/Getty Images)

La missione di Angela Merkel e Francois Hollande a Mosca non ha ottenuto clamorosi risultati immediati. Ma la situazione è complessa e non ci si poteva attendere una soluzione immediata. I due leader di Germania e Francia hanno incontrato il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e dopo 5 ore di riunione si sono lasciati con l’accordo di sentirsi telefonicamente domenica. Nel frattempo in queste ore gli staff diplomatici lavoreranno duramente per stilare un documento congiunto che porti alla pace o quanto meno al rispetto della tregua concordata il 5 settembre scorso e poi inutilmente riconfermata il 9 dicembre.

Il vertice dei tre leader è stato preceduto da una serie di incontri preparatori dei vari staff che hanno messo a punto i dettagli tecnici dell’accordo. Inoltre prima di andare al Cremlino, Merkel e Hollande avevano incontrato anche il Capo dello Stato ucraino Petro Poroshenko. Proprio in queste ore tra l’altro veniva data la notizia che gli sfollati ucraini sono quasi 2 milioni e quindi è chiaro a tutti che una soluzione pacifica sia urgente e necessaria. Il piano presentato da Francia e Germania a Putin sarebbe questo: immediato cessate il fuoco, arretramento delle armi pesanti, possibile invio di caschi blu dell’Onu. Secondo indiscrezioni non ci sarebbero concessioni territoriali ai filo-russi né il riconoscimento di alcun stato speciale per il Donbass, la regione che coincide con il bacino del fiume Donec, una delle più martoriate dalla guerra. La parte più complessa e problematica dell’accordo è quella che riguarda il monitoraggio efficace della frontiera russo-ucraina anche nelle zone controllate dai ribelli per impedire sostanzialmente che la Russia fornisca supporto militare in termini di uomini e armi ai miliziani. Gli accordi di Minsk prevedevano questo controllo da parte dell’Ocse, ma in realtà poi non venne mai messo in pratica.

Nel frattempo l’allerta Nato resta molto elevata come testimoniano le parole di Anders Fogh Rasmussen, ex segretario dell’alleanza atlantica: “Occorre guardare oltre l’Ucraina, Putin vuole ridare alla Russia il suo status di grande potenza e ci sono forti probabilità che intervenga nel Baltico per mettere alla prova l’articolo 5 della Nato”. Questo articolo 5 è molto chiaro: “un attacco armato contro uno dei Paesi membri è considerato come un attacco diretto contro tutti gli stati membri”. Insomma l’impressione è che da un lato si prova a far la pace, mentre dall’altro si prepari la guerra.

F.B.