Il difficile tour del force del neo primo ministro ellenico Alexis Tsipras e del Ministro delle Finanze Yanis Varoufakis non sembra aver cambiato i piani di Atene “La strada per la ricostruzione della nostra patria sarà lunga ma renderemo il nostro sogno realtà” ha detto Tsipras nel discorso programmatico al Parlamento di Atene, spiegando come il vecchio ‘bailout‘, il piano di salvataggio disposto dalla Troika sia da considerarsi “ fallito” con un debito che ha ormai superato il 180% del Pil. Tsipras ha ribadito che intende tener fede al mandato elettorale: “fermare l’austerity e cambiare la rotta politica.”La prima priorità di questo governo è affrontare le grandi ferite del piano di salvataggio, affrontare la crisi umanitaria come avevamo promesso di fare prima delle elezioni”, ha detto al Parlamento. La Grecia deve lasciarsi alla spalle la “terra bruciata” lasciata dalla Troika e dal suo predecessore, Samaras ha detto il leader di Syriza. Per niente intimorito dall’esito dei primi colloqui con le istituzioni europee il governo Tsipras rompe di fatto ogni trattativa con i funzionari internazionali e punta a nuovi accordi con l’Europa.
E’ tuttavia una corsa contro il tempo per Atene che passa attraverso una richiesta di un “prestito ponte” un breve periodo – tre quattro mesi fino a maggio – per arrivare all’estate senza essere costretta ad estendere l’attuale programma di finanziamento, in scadenza a fine mese. La moratoria servirà a un nuovo accordo sul debito e scongiurare il default. Atene si impegnerebbe a non introdurre nessuna misura contraria al memorandum firmato con la Troika – tra questi la riassunzione di dipendenti pubblici licenziati e l’assistenza sanitaria gratuita – mentre i creditori si asterranno dal mandare in default al paese, garantendo la possibilità di accedere ai finanziamenti necessari per sostenere lo Stato. Al termine dei tre mesi l’esecutivo si impegna a presentare un nuovo contratto con l’Europa pergarantire bilancio in equilibrio e sostenibilità del debito. “La Grecia vuole pagare ma attraverso un’intesa comune con i partner, per l’interesse di tutti: il problema del debito greco non è economico ma politico” ha detto Tsipras. Il prossimo appuntamento è con dall’Eurogruppo del’11 febbraio. Lì si cercherà una soluzione sulla situazione greca.
Tsipras intanto annuncia una Commissione d’inchiesta sul memorandum della Troika “per far prevalere la giustizia” e sceglie lo scontro frontale con al Germania: “Chiederemo le riparazioni di guerra” riferendosi prestito che la Banca Ellenica fu costratta a versare al Terzo Reich e al 50% debito che da tutti i Paesi venne abbonato nel 1953 alla Germania Federale per i danni causati dalla Germania Nazista. La riparazioni sono “un obbligo morale davanti al nostro popolo, alla storia, a tutti gli europei che hanno combattuto e dato la loro vita contro il Nazismo. Reclamiamo “il prestito e i danni per l’occupazione tedesca durata 4 anni” ha detto Tsipras.
ADB