
Agenti di Scotland Yard sono arrivati in Turchia per proseguire le ricerca delle tre adolescenti britanniche partite una settimana fa per unirsi ai miliziani jihadisti dell’Isis in Siria. Sono Shamima Begum, 15 anni, Kadiza Sultana, di 16, e Amira Abase, anche lei 15enne. Secondo fonti dell’intelligence turca sarebbero arrivate a Istanbul martedì scorso. “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità turche”, ha detto un portavoce della polizia britannica. Le ragazzine sono partite da Gatwick e, via terra, hanno raggiunto la Siria dove sono state avvistate nella cittadina di Tal Abyad, controllata da Isis, in compagnia di un uomo di Abu Bakr al-Baghdadi, il Califfo del sedicente Stato Islamico. A reclutare le adolescenti sarebbe stata Aqsa Mahmood, una ragazza scozzese di 20 anni e origine pakistana. Figlia di un ricco giocatore di cricket, perfettamente integrata, Aqsa ha frequentato le migliori scuole e gli ambenti più ricchi di Glasgow. Nel novembre di due anni fa disse ai genitori voler andare a fare un viaggio. Dopo 96 ore chiamò dalla Siria per annunciare alla famiglia di aver scelto la Jihad. Prende il nome di «Umm Layth» e, secondo i media pakistani che se ne sono occupati già nel settembre scorso, riesce in pochi mesi a far carriera nell’entourage di Abu Bakr al-Baghdadi. Risiede infatti a Raqqa, la roccaforte dello Stato Islamico, si è sposata con un jihadista straniero e guiderebbe «Brigata Al-Khamsaa» l’unità della polizia femminile che gestisce uno dei serragli dove sono state rinchiuse le ragazze ostaggio dell’Isis, soprattutto le Yazide rapite in Iraq e trasformate in schiave sessuali per i miliziani. Ma, soprattutto Aqsa Mahmood sarebbe alla guida di un gruppo di jihadiste di origine o educazione europea il cui compito è quello di reclutare ragazze occidentali nella Jihad. L’intelligence britannica monitorando la sua attività nel web ha scoperto come la ragazza usi i social network come propaganda per il Califfo in Gran Bretagna: loda gli attentatori suicidi, diffonde messaggi e video di Isis, posta versi del Corano. Il suo proselitismo le è costato per ora l’inclusione nella lista dei «Most Wanted» da parte dell’antiterrorismo britannico. Pare sia stato proprio un suo tweet secondo il Daily Mail a raggiungere almeno una delle tre adolescenti britanniche, probabilmente Shamima Begum, convincendola a lasciare casa e a partire per la Siria. Una donna pericolosa, Aqsa Mahmood, capace di fare più vittime dei miliziani.
Armando Del Bello