Marino: “Profughi anche ai Parioli”. Critiche dalla Roma bene

Ignazio Marino (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
Ignazio Marino (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

L’annuncio del sindaco Ignazio Marino è arrivato nei giorni scorsi attraverso i microfoni di una radio locale, ‘Radio Radio’: “In questo momento a Roma abbiamo in totale oltre 7.400 tra rifugiati e richiedenti asilo. Di questi circa 500 sono nel Municipio di Corcolle. Non possiamo pretendere che il disagio sia concentrato solo in alcuni quartieri, ed è per questo che ho chiesto che venga ridisegnato il piano di accoglienza e di distribuzione”.

Poi ha aggiunto un’affermazione che sta facendo discutere: “La distribuzione deve avvenire in maniera equa, anche in quelle zone che non ne hanno. Penso ad esempio ai Parioli”. Secondo il primo cittadino, “abbiamo passato un anno difficile dal punto di vista finanziario ma ora sono nelle condizioni di andare incontro alle esigenze delle periferie, già dai prossimi mesi”. In pratica, “dobbiamo trovare in tempi brevissimi, nelle prossime ore, soluzioni che non sommino i disagi dei nostri cittadini a quello di chi arriva fuggendo da territori di guerra”.

Annunci criticati dal suo predecessore Gianni Alemanno, per il quale il fatto di “voler scaricare da un quartiere all’altro della città i clandestini presenti nel centri di accoglienza dimostra come questa amministrazione non abbia ancora ben chiaro, nonostante anche il recente gravissimo caso di violenza a Corcolle, che il clima di tensione nelle nostre periferie nei confronti di questa realtà sta crescendo, e non basta minacciare di spostare qualche clandestino ai Parioli per risolvere il problema”. Ancora più netta la replica della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “La mia proposta è: gli immigrati vengano distribuiti equamente in tutti i 28 paesi Ue, e la Ue paghi l’accoglienza”.

Le reazioni dei pariolini

Basta poi fare un giro ai Parioli, quartiere simbolo della Roma bene, come hanno fatto i redattori del portale Vice.com, per rendersi conto che gli abitanti disapprovano in maniera netta la proposta di Marino e ribadiscono che loro “non lo permetterebbero in alcun modo”. Rincara la dose il gestore di un bar del quartiere frequentato solitamente da giovani: “Ma che scherziamo? Come minimo je menano”.

Per capire ancora meglio cosa siano i Parioli e perché non potrebbero essere mai accettati centri d’accoglienza  per migranti, il commento di un residente è eloquente: “Oggi in zona ci abitano persino alcune famiglie di origine borgatara. Magari hanno fatto i soldi, e pensano che venire a Parioli sia come uno status. Questo una volta non sarebbe mai successo. Non lʼavrebbero permesso”. In un quartiere in cui lo straniero è il romano che arriva dalle borgate sembra davvero impossibile pensare che il progetto di Marino possa essere accolto.

GM