
Sembra che gli adolescenti danesi siano forti consumatori di pornografia, un tema che a quelle latitudini ha smesso di essere un tabù già da tempo. Secondo alcune stime, il 99% dei maschi tra i 13 e 19 anni, e l’86% delle femmine, sono fruitori abituali di materiali ad alto contenuto erotico. A Copenaghen le istituzioni si stanno dimostrando pronte a guidare i giovani nella scoperta della sessualità, riformulando i programmi scolastici e tarando la classica “educazione sessuale” sulla vita reale dei ragazzi. La proposta, in particolare, arriva da Christian Graugaard, professore di sessuologia all’Università di Aalborg, secondo cui “mostrando film porno nelle scuole, i ragazzi potranno discernere tra ciò che viene loro propinato nella finzione e la realtà della vita sessuale e affettiva”. L’imperativo sarebbe quello di stimolare i ragazzi ad una lettura critica del porno al fine di ridimensionarlo, istruendo gli adolescenti ad una vita sessuale consapevole. “Parlare di esperienze reali, utilizzare un linguaggio esplicito e proporre immagini crude – ha aggiunto Graugaard in un’intervista radiofonica – potrebbe essere rischioso, ma potrebbe anche rappresentare una svolta epocale nell’educazione degli adulti del domani perché se un giovane ritiene che lo specchio della vita vera sia il contenuto di un film a luci rosse, si scontrerà dolorosamente con la realtà e potrebbero derivarne traumi difficili da superare”. Il governo di Copenaghen abolì il bando sui film a luci rosse nel 1967 e nel 1969 legalizzò completamente il mondo audiovisivo legato alla pornografia.
CM