
L’India torna spesso alla ribalta delle cronache per casi davvero angoscianti e per un dilagare di violenza incomprensibile. Dopo stupri di bambini, violentatori linciati da folle inferocite e altri eventi sanguinosi di questo tipo, arriva adesso la notizia di una violenza sessuale perpetrata da un gruppo di giovani nei confronti di una suora di 75 anni. Questa storia, avvenuta nello Stato del Bengala occidentale, si colloca a metà tra quelle di violenze sessuali e quelle dei continui attacchi a scuole e simboli cattolici in India. Infatti la suora stuprata stava tentando di difendere la scuola-convento nella quale risiedeva dall’attacco di un gruppo di 12 persone che nella notte tra venerdì e sabato si sono introdotti nell’istituto.
Secondo i primi resoconti la suora sarebbe stata imbavagliata e violentata dal branco. L’ispettore di polizia Anuj Sharma conferma l’accaduto e rivela che due aggressori sono stati arrestati, mentre la religiosa è ricoverata in ospedale a causa delle ferite e dello choc. L’ennesima aggressione nei confronti di scuole cattoliche ha scatenato la protesta degli abitanti della zona che sono scesi per strada per chiedere giustizia. I manifestanti hanno bloccato la principale autostrada della regione. Il governatore del Bengala, signora Mamata Banerjee, ha condannato “l’orribile aggressione” e ha promesso “una reazione rapida e durissima“. Il problema è purtroppo ben più ampio, gli attacchi a istituzioni cattoliche (scuole, conventi e chiese) sono all’ordine del giorno e proprio per questo l’India è da molti considerato un Paese intollerante dal punto di vista religioso. Poco tempo fa anche il presidente americano Barack Obama ebbe a dire a tal proposito: “la fede religiosa di ogni denominazione è stata colpita in India con atti di intolleranza che sarebbero stati uno shock per Gandhi“.
F.B.