
Le dimissioni del Capo di Gabinetto della Regione Lazio, Maurizio Venafro, stretto collaboratore del presidente Nicola Zingaretti, dopo aver appreso di essere indagato dalla Procura di Roma “in un’inchiesta relativa ad una gara d’appalto della Regione”, stanno scatenando molte reazioni polemiche contro il governatore, tra cui quelle de La Destra di Francesco Storace e del Movimento 5 Stelle.
Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, ha sottolineato: “Nicola Zingaretti ha il dovere di essere molto chiaro questa mattina alla Pisana: la lettura dei quotidiani offre ulteriori elementi per giudicare negativamente l’atteggiamento di superficiale approssimazione che l’amministrazione regionale ha tenuto nell’inchiesta mafia capitale”.
“Ci sono le mie interrogazioni, c’è l’ansia propagandistica della giunta, ci sono elementi di reato che portano la magistratura ad indagare” – ha aggiunto Storace – “Vogliamo capire se Maurizio Venafro è il primo o l’ultimo indagato di questa amministrazione regionale. Se Zingaretti non capisce che la china è davvero rischiosa, la legislatura può finire molto peggio di quella precedente”.
Polemico anche il capogruppo del M5s, Gianluca Perilli, rivolgendosi in Aula del Consiglio regionale al governatore Nicola Zingaretti: “Quanto accaduto è un fatto gravissimo che ho definito ‘non un fulmine a ciel sereno’. Abbastanza chiaramente chiedo le sue dimissioni e mi permetto di dire anche che questa mia richiesta è motivata da un’intera pagina scritta da questa amministrazione che segna il suo fallimento. Il re e nudo e l’unico a non accorgerrsene è lei”.
Zingaretti difende Venafro
Da parte sua, il governatore del Lazio ha difeso l’operato di Venafro, intervenendo in Aula per le comunicazioni al consiglio dopo l’esplosione del caso: “Il dottor Venafro non fa e non ha mai fatto parte di nessuna commissione di assegnazione di gara, e quindi neanche di quella del Cup, e nel ruolo da lui ricoperto fino a ieri non aveva poteri e competenze sulla nomina di membri di commissioni di gara. Inoltre, si tratta della gara del Cup e non del Recup, per la quale non esiste alcun bando di gara. Lo dico a salvaguardia di una persona che stimo, che ha grandi capacità di onestà e di trasparenza, e che ringrazio”.
Zingaretti ha aggiunto: “La vicenda si inserisce in un contesto chiaro, quello di una indagine iniziata a dicembre, chiamata Mondo di Mezzo, che ha portato all’apertura di una fase di indagini che ha portato alla luce un perverso intreccio di poteri criminali in rapporto con i più diversi livelli della politica. Già a dicembre, fummo spinti ad affrontare la gravità di quanto emerse, e immediatamente mi assunsi il compito di bloccare tutte le gare in essere della nostra Regione e di dare mandato ai vertici della Centrale unica acquisti di fare una ulteriore verifica per verificare l’esito di quanto era accaduto, come richiesto da molti consiglieri come Storace”.
“Lui ha ribadito anche a me di aver fornito tutti i chiarimenti richiesti, sottolineando la sua totale estraneità ai fatti”, ha spiegato Zingaretti parlando di Venafro e chiarendo infine: “Essere oggetto di accertamenti non vuol dire colpevolezza ma neanche coinvolgimento sicuro o automatico in un successivo periodo processuale. Questo dipenderà dall’esito delle indagini e degli approfondimenti”.
GM