
E’ stata pronunciata in assenza di entrambi gli imputati la sentenza della Cassazione per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, morta a Perugia la notte del primo novembre 2007. Come noto, Amanda Knox è da tempo rientrata negli Usa e non sembra decisa a tornare in Italia, mentre subito dopo la conclusione dell’udienza odierna, l’altro imputato, Raffaele Sollecito, ha annunciato attraverso la sua legale Giulia Bongiorno che sarebbe andato via. Al termine della Camera di Consiglio, è arrivata la sentenza. La Suprema Corte ha annullato senza rinvio Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Dopo dieci ore di camera di consiglio li ha dunque assolti per la morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa il 1° novembre 2007.
Nel processo d’Appello bis, Amanda Knox è stata condannata a 28 anni e sei mesi e Raffaele Sollecito a 25 anni. Per la morte di Meredith Kercher, è stato condannato a 16 anni di reclusione, per concorso in omicidio e violenza sessuale dalla Corte di Cassazione, nel dicembre 2010, Rudi Hermann Guede. Secondo le motivazioni della sentenza d’appello-bis, i tre hanno lasciato “tracce del loro passaggio per deposizione ematica del sangue della vittima che era fuoriuscito copiosamente dalle ferite”. Knox, Sollecito e Guede “collaborarono tutti per il fine che si erano proposti: immobilizzare Meredith e usarle violenza”.
L’udienza odierna si è aperta con l’arringa difensiva dell’avvocato di Sollecito, Giulia Bongiorno, che già nel ricorso in Cassazione aveva ribadito l’innocenza del suo assistito, sganciando la sua posizione da quella di Amanda Knox, e che oggi ha introdotto il suo intervento spiegando che il suo intervento “si articolerà sugli unici due indizi a carico dell’imputato: il gancetto del reggiseno di Meredith, e l’essere stato fidanzato per 10 giorni con Amanda Knox”.
La Bongiorno ha quindi paragonato il suo assistito a Forrest Gump, il celebre protagonista di un film con Tom Hanks, spiegando poi ai cronisti: “Ho fatto questo paragone perché io credo che a Sollecito in questo processo sia capitato qualcosa di grande, gigantesco, che lui ha affrontato come un puro”. In Aula anche il legale di Amanda Knox, Carlo Dalla Vedova, il quale ha sottolineato che la studentessa americana “non chiude occhio, non dorme e aspetta sulle spine la decisione. E’ a Seattle con i suoi genitori, l’ho appena sentita ed é molto preoccupata”.
GM