
Nove terroristi sono stati uccisi da unità speciali tunisine nella regione di Sidi Yaiche, a Gafsa, parte meridionale del Paese. Tra questi Khaled Chaib conosciuto come Lokman Abou Sakher, terzo attentatore e unico superstite tra i terroristi dell’eccidio al Museo del Bardo del 18 marzo scorso. Lokman era leader della cellula Okba Ibn Nafaa affiliata al Califfato islamico, che pianificò e rivendicò l’attacco. L’organizzazione ha le sue roccaforti nelle montagne di Chaambi vicino a Kasserine al confine con l’Algeria. L’esito dell’operazione è stato reso noto dal premier tunisino Habib Essid in conferenza stampa poco prima dell’inizio della manifestazione antiterrorismo di Tunisi precisando che questa operazione congiunta esercito-forze speciali è la prima grande reazione all’attacco terroristico del Bardo di undici giorni fa. Subito dopo l’attacco fonti del ministero degli Interni tunisino resero noto che il gruppo era composto di 16 persone, di cui almeno due tunisini tornati in patria dopo aver combattuto in Siria al fianco degli jihadisti. All’attacco parteciparono materialmente tre uomini, due dei quali furono uccisi da parte delle forze speciali tunisine durante gli scontri a fuoco all’interno del Muso del Bardo. Il terzo autore dell’attacco riusì a darsi alla fuga insieme ad altri componenti dell’organizzazione. Il presidente Essebsi, all’indomani del’eccidio, assicurò che la sua latitanza sarebbe “pochissimo”. Promessa mantenuta.
ADB