
Emergono man mano i dettagli dall’inchiesta sul metano ad Ischia, che ha portato all’assesto del sindaco Giuseppe Ferrandino. Secondo i magistrati di Napoli che coordinano le indagini, la CPL Concordia, colosso delle cooperative italiane, avrebbe pagato una tangente di 330.000 euro per aggiudicarsi gli appalti per la metanizzazione dei comuni dell’isola di Ischia. Il pagamento sarebbe avvenuto attraverso la stipula di una due convenzioni fittizie da 165mila euro l’una con l’Hotel Le Querce di proprietà della famiglia del sindaco. La cooperativa, sempre per lo stesso scopo, avrebbe poi assunto come consulente il fratello del sindaco di Ischia, Massimo Ferrandino. Tra gli altri presunti favori al sindaco di Ischia ci sarebbe anche il pagamento di un viaggio in Tunisia. Secondo i magistrati di Napoli Giuseppe Ferrandino “era diventato una sorta di factotum al soldo della CPL”.
Nel frattempo dalle intercettazioni è emerso anche il nome di Massimo D’Alema. In una delle conversazioni intercettate dagli inquirenti, Francesco Simone, dirigente della CPL anche lui arrestato, parlerebbe della necessità di “investire negli Italiani Europei dove D’Alema sta per diventare Commissario Europeo” poiché “…D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi, ci ha dato delle cose”. Il diretto interessato ha precisato di avere “rapporti con CPL Concordia, ma è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere: non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale”, ha ribadito D’Alema.
V.B.