
Tangenti, tangenti e ancora tangenti. Come se non fosse bastata l’inchiesta sulle Grandi Opere che ha portato alle dimissioni del Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi a seguito della scoperta di un “sistema corruttivo” nella gestione degli appalti dei più importanti lavori pubblici del Paese, controllato dal super manager del ministero Ercole Incalza, finito in carcere, continuano a venire fuori storie di tangenti e corruzione nella gestione della cosa pubblica. Questa volta è toccato al Comune di Ischia e ai lavori per la metanizzazione dei comuni dell’isola campana. A finire in manette è il sindaco di Ischia Giuseppe ‘Giosi’ Ferrandino, del Partito democratico, arrestato dai carabinieri insieme ad altre nove persone.
I provvedimenti di custodia cautelare sono stati disposti dalla Procura di Napoli, e autorizzati dal Gip Amelia Primavera, nell’ambito di un’inchiesta su presunte tangenti che sarebbero state pagate per portare il gas metano nei vari Comuni dell’isola di Ischia. L’operazione è condotta dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il ‘Capitano Ultimo’. Tra gli arrestati vi sono anche dei dirigenti del colosso delle cooperative CPL Concordia. I reati contestati vanno, a vario titolo, dall’associazione per delinquere alla corruzione, anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’inchiesta è coordinata dai pm di Napoli John Woodcock, Carrano e Loreto.
I magistrati di Napoli avrebbero scoperto un sistema di corruzione che si basava sulla costituzione di fondi neri in Tunisia, da parte della cooperativa CPL Concordia, che sarebbero serviti per pagare le tangenti ai pubblici ufficiali per ottenere in cambio agevolazioni e favori nell’aggiudicazione degli appalti. L’inchiesta è iniziata nell’aprile del 2013.
Dei nove arrestati, otto sono finiti in carcere e uno agli arresti domiciliari. La misura della custodia cautelare in carcere è stata disposta per il sindaco di Ischia, per suo fratello Massimo Ferrandino, per il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia Francesco Simone, per l’ex presidente di CPL Roberto Casari, in pensione dal 30 gennaio scorso, ma secondo l’accusa ancora ‘regista’ della cooperativa (Casari era già stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa per lavori di metanizzazione compiuti tra il 1999 e il 2003 a Casal di Principe e nel casertano), per il responsabile commerciale dell’area Tirreno Nicola Verrini, per il responsabile del Nord Africa Bruno Santorelli, per il presidente del consiglio di amministrazione della CPL distribuzione Maurizio Rinaldi e per l’imprenditore casertano Massimiliano D’Errico. Agli arresti domiciliari è finito invece il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone. Infine per il direttore amministrativo di CPL Massimo Continati e per il consulente esterno della stessa cooperativa Giorgio Montali è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
V.B.