
Il sindaco di Ischia Giuseppe Ferrandino, arrestato dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla metanizzazione dell’Isola, ha rassegnato le dimissioni. Una decisione che il sindaco ha annunciato con una lettera scritta a mano e indirizzata al prefetto di Napoli e al segretario comunale di Ischia. L’atto è stato formalmente presentato ieri sera al municipio dell’isola del Golfo di Napoli dall’avvocato difensore di Ferrandino, Genny Tortora.
Ferrandino, che respinge tutte le accuse nei suoi confronti, è detenuto da due giorni nel carcere napoletano di Poggioreale, dove domani sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Il sindaco era stato arrestato lunedì scorso inseme ad altre otto persone per una vicenda di presunte tangenti che gli sarebbero state pagate dalla cooperativa emiliana CPL Concordia allo scopo di aggiudicarsi i lavori di realizzazione degli impianti per portare il metano sull’isola di Ischia. Il pagamento delle tangenti sarebbe avvenuto attraverso la costituzione da parte della cooperativa di fondi neri in Tunisia. Dell’inchiesta si è interessato anche il presidente dell’Autorità anti corruzione, il magistrato Raffaele Cantoni che ha chiesto alla Procura di Napoli, che indaga sul caso, la trasmissione degli atti.
Nella vicenda è spuntato il nome di Massimo D’Alema, che pur essendo estraneo all’inchiesta e non essendo indagato, sarebbe stato citato nelle conversazioni telefoniche di uno dei dirigenti arrestati della CPL Concordia, Francesco Simone, come persona alla quale fare dei favori. D’Alema ha smentito ogni suo coinvolgimento e ha attaccato duramente la pubblicazione delle intercettazioni in cui si fa il suo nome, minacciando azioni legai. I magistrati, però, potrebbero ascoltarlo come persona informata sui fatti.
Nel frattempo, il Partito democratico, al quale Giuseppe Ferrandino appartiene, ha annunciato la sospensione del sindaco di Ischia. “Sospenderemo il sindaco dal Pd come prevede il nostro statuto“, ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini.
V.B.