Puglia: centrodestra avanti senza Forza Italia

Raffaele Fitto (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
Raffaele Fitto (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Nel giorno in cui Silvio Berlusconi lancia l’appello a chi “tra noi dispone di visibilità mediatica”, affinché ponga “immediatamente fine a qualsiasi polemica, che risulta non solo inutile ma anche dannosa”, dalla Puglia, una delle regioni nelle quali la coalizione di centrodestra potrebbe giocarsi la vittoria finale, arriva la più clamorosa delle esclusioni, con il candidato della coalizione, Francesco Schittulli, che di fatto taglia fuori Forza Italia, aprendo contestualmente a una lista guidata dall’europarlamentare Raffaele Fitto.

Scrive oggi Schittulli: “Come avevo a più riprese preannunciato, per me oggi prosegue con un nuovo slancio la campagna elettorale per rispondere alle speranze ed alle attese delle elettrici e degli elettori della Puglia. Questa Regione merita di più e di meglio rispetto alla ormai decennale malagestione della sinistra”. Per questo, “rilevando che Forza Italia non ha ancora aderito alla mia -ragionevole- impostazione definita unicamente nell’interesse di tutti, la mia campagna elettorale continua con le forze politiche e movimenti che invece l’hanno condivisa”.

“Ringraziandoli per la fiducia concordatami li invito alla mobilitazione al fine di costruire unitariamente la vittoria della competizione elettorale”, sottolinea l’ex presidente della provincia di Bari, concludendo: “Le polemiche romane non possono e non devono ripercuotersi sulla mia e nostra amata Puglia. Da oggi si parte con chi si è messo in condizione di esserci. Spero vivamente che tutti gli altri facciano altrettanto, secondo quanto ci chiedono i pugliesi”.

Tra i primi a commentare lo strappo, ovviamente, proprio l’ex governatore Fitto: “Il centrodestra italiano, in primo luogo grazie a Berlusconi, è stato a lungo depositario delle speranze e delle attese degli italiani di un grande cambiamento e di una profonda riforma liberale. Un mix di errori politici e di circostanze esterne negative ha purtroppo impedito di realizzare questa promessa. Per parte mia, insieme a tanti amici, rivendico di essere stato accanto a Berlusconi nelle fasi per lui più dure, quelle degli attacchi giudiziari, dell’uso politico della giustizia, del tentativo di estrometterlo dalla politica per via giudiziaria”.

L’attacco di Fitto

L’attacco di Fitto ha tutta l’aria di preannunciare una scissione: “Siamo ora in un partito senza regole, dalla testa in giù. Piaccia o no, la vecchia Forza Italia e il PdL avevano sempre rispettato statuti e regole. Da un anno, invece, siamo in una terra di nessuno, dove nulla (a Roma o sui territori) corrisponde a quanto è scritto nello statuto. Siamo in un partito con dirigenti privi di qualunque legittimazione democratica. C’è ormai un cupo bunker, costruito intorno a Silvio Berlusconi, dove pochi autonominati pretendono di decidere sulla sorte delle persone, e – peggio ancora – sulla linea politica”.

Fitto si domanda “senza asprezza e senza nulla di personale”: “Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi, o comunque dipendere da un suo finale atto di volonta’? Davvero pensiamo che dirigenti possano essere esclusi in Puglia e non solo dalle elezioni regionali e domani dalle elezioni politiche solo per aver espresso un’opinione nel dibattito di partito o per aver partecipato ad un’assemblea? Dove siamo finiti? Non eravamo, o non dicevamo di essere, un partito liberale di massa?”. Quindi chiosa: “Siamo in un partito senza una seria e credibile linea politica. Siamo soprattutto un partito con 9 milioni di elettori in fuga”.

GM