Morte Ciro Esposito, De Santis verso il processo

La madre di Ciro Esposito (Paolo Bruno/Getty Images)
La madre di Ciro Esposito (Paolo Bruno/Getty Images)

E’ stato richiesto dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio  il rinvio a giudizio per Daniele De Santis, l’ex ultrà giallorosso accusato dell’omicidio di Ciro Esposito, ferito gravemente il 3 maggio 2014 poco prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, poi deceduto dopo settimane di agonia. De Santis deve rispondere di omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo di armi. Con lui rischiano il processo due tifosi napoletani, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, che lo avrebbero aggredito e per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio per rissa aggravata. Stralciata la posizione di quattro ultrà romanisti, presunti fiancheggiatori di Daniele De Santis.

Diverse le versioni rispetto alla dinamica dei fatti: secondo la perizia dei tecnici del Racis e degli esperti della scientifica dei Carabinieri, chiesta dal gip del tribunale di Roma, Giacomo Ebner, “si ritiene che De Santis, sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue abbia impugnato l’arma ed abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani”. La perizia, di circa 600 pagine, evidenzia inoltre: “Cade a terra, viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione”.

I pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, che si trovano in contrasto con quanto sostenuto dal Raggruppamento dei Carabinieri per le Investigazioni Scientifiche (Racis), ritengono invece che De Santis sparò ai supporter azzurri prima di essere aggredito da questi, come sarebbe dimostrato dalle tracce lasciate dallo stesso e da un tifoso napoletano sull’arma del delitto.

GM