Inchiesta CPL Concordia, il sindaco di Ischia ai domiciliari

Ischia (FRANCESCO PISCHETOLA/AFP/Getty Images)
Ischia (FRANCESCO PISCHETOLA/AFP/Getty Images)

Dopo meno di un mese di custodia cautelare in carcere, Giuseppe “Giosi” Ferrandino, sindaco di Ischia, si è visto concedere dal Tribunale del Riesame di Napoli gli arresti domiciliari. I giudici napoletani hanno così accolto la richiesta degli avvocati difensori del sindaco, Alfonso Furgiuele e Gennaro Tortora. Il primo cittadino di Ischia è coinvolto nell’inchiesta sugli appalti per i lavori di metanizzazione dell’isola che ha portato all’arresto anche dei dirigenti della CPL Concordia, una delle più importanti cooperative emiliane, con lavori e incarichi in tutta Italia. Il sindaco di Ischia era stato arrestato lo scorso 30 marzo.

Ieri, intanto, si è venuto a sapere che Ferrandino ha ritirato le proprie dimissioni dalla carica di sindaco che aveva presentato il primo aprile, a due giorni dal suo arresto. Il ripensamento è avvenuto lunedì scorso, 20 aprile, ultimo giorno utile per il ritiro prima che le dimissioni diventassero esecutive. Nel frattempo, però, Ferrandino è stato sospeso dal Partito democratico, “come prevede il nostro statuto”, aveva detto il presidente del Pd Matteo Orfini.

L’inchiesta per i lavori di metanizzazione dei comuni dell’Isola di Ischia è coordinata dalla Procura di Napoli e vede impegnati i pm John Woodcock, Carrano e Loreto. Oltre al sindaco di Ischia, sono stati arrestati suo fratello Massimo Ferrandino, e i dirigenti della CPL Concordia, insieme all’ex presidente della cooperativa Roberto Casari, ritenuto dai magistrati ancora influente nonostante la cessazione della carica. Stando alle accuse, la CPL Concordia avrebbe pagato, in due tranche, una tangente da 330mila euro al sindaco Ferrandino, oltre alla concessione di altri favori, tra cui l’assunzione del fratello Massimo come consulente, per aggiudicarsi gli appalti per i lavori di metanizzazione dei comuni dell’isola di Ischia.

V.B.