
Se è vero che in Italia e in Europa siamo assillati dalla necessità di individuare soluzioni soddisfacenti alla questione dell’enorme flusso di migranti provenienti dall’Africa, anche gli Stati Uniti hanno le proprie irrisolte grane di convivenza civile. Gli Usa sono di gran lunga la società più multietnica del mondo, in particolare in alcune zone del Paese, dove c’è il famoso e vasto fenomeno del melting pot. Ciononostante, la condizione degli afroamericani è un nervo teso sotterraneo che vibra con forza alla minima turbolenza. Neanche l’avvento alla Casa Bianca del presidente Barack Obama è riuscito a “abbassare la temperatura” determinata dai ripetuti attriti fra bianchi e neri. Per una volta, per fortuna, non si tratta di violenza fisica, sangue o morte (come accaduto di recente a Ferguson, New York e North Charleston) ma, in questo caso, gli occhi dell’intero Paese sono puntati su Parma, piccola cittadina del Missouri in cui la scorsa settimana, dopo l’elezione a sindaco di Tyrus Byrd, prima donna nera a ricoprire l’importante carica, cinque agenti di polizia su sei hanno rassegnato le dimissioni.
Oltre a loro, hanno fatto la stessa scelta il procuratore comunale, il responsabile amministrativo e il supervisore della rete idrica. Per molti naturalmente nella decisione ha avuto rilievo fondamentale il colore della pelle della donna, una motivazione negata però con vigore dalle forze dell’ordine. Tyrus Byrd ha fatto capire di non volere montare un caso mediatico a Parma, cittadina di 740 persone, di cui il 41% sono di colore. “Credo sia stata una porcheria andarsene via così senza darle nemmeno una possibilità – ha commentato una cittadina a una tv locale – ma non credo che questo avrà ripercussioni negative sulla città. Chi ha bisogno di sei poliziotti su una popolazione di 740 persone?”
CM