
Una donna a Milano, in zona Lambrate ha denunciato una violenza subita la sera del 22 aprile. Era sola in casa ed ha ordinato come d’abitudine una pizza nel vicino take away, poso distante da dove abita. Il locale è gestito da un egiziano, che la donna conosce, come anche il personale che effettua le consegne a domicilio. Pochi minuti dopo il citofono suona e la donna apre. E’ la routine della sera, quando non ha voglia di cucinare. Si ritrova in casa un uomo di origine nordafricana che quali distrattamente le chiede se è sola in casa. Lei non da peso alla domanda e risponde “Siamo io e il gatto, stasera”. L’uomo ha chiuso la porta alle sue spalle ed è stato l’inizio di un incubo. Lei non ha la forza di gridare. Prima di andarsene o sconosciuto prende i soldi che erano nel portafogli di lei e si dilegua. Ora la donna e seguita dagli psicologi e ai medici del Servizio antiviolenza della clinica Mangiagalli dove hanno repertato i vestiti indossati da lei al momento della violenza. Risultano tracce organiche, ma verranno fatti altri riscontri. Dopo l’accaduto lei ha rivisto l’uomo per un attimo nel locale. Il gestore tuttavia ha detto di non sapere il suo nome: «Io prendo la gente per lavorare, non so come si chiama». Il giovane ancora non si trova. Gli inquirenti hanno verificato le telefonate fatte alla pizzeria e anche una chiamata, arrivata dallo stesso locale al cellulare della vittima qualche ora dopo la violenza. Lei non ha risposto. Due giorni dopo pomeriggio la donna è stata avvicinata in un bar sotto casa dal proprietario della pizzeria e da un uomo presentatosi come il «cugino» del violentatore chiedendole di “ sistemare quello che è successo”. Lei è fuggita via.
ADB