Mafia Capitale: rito immediato per Carminati e Buzzi

Salvatore Buzzi (screenshot Youtube)
Salvatore Buzzi (screenshot Youtube)

Il gip di Roma ha accolto la richiesta di rito immediato avanzata dalla Procura della Repubblica nei confronti di Massimo Carminati e altre 33 delle persone coinvolte nell’inchiesta denominata “Mondo di Mezzo” e meglio conosciuta come Mafia Capitale. Insieme all’ex Nar, identificato come il capo dell’organizzazione ci saranno tra gli altri Salvatore Buzzi, già presidente della Cooperativa 29 giugno, l’ex ad di Ama Franco Panzironi e l’ex vicecapo di gabinetto del sindaco Veltroni, Luca Odevaine. Il processo sarà celebrato davanti alla X Sezione penale del Tribunale di Roma il prossimo 5 novembre e l’accusa è quella di associazione per delinquere di stampo mafioso.

Gli indagati sono in carcere come noto da dicembre; nelle scorse settimane, Giosuè Bruno Naso, avvocato di Massimo Carminati, intervistato da Radio Cusano Campus, aveva spiegato: “L’ingigantimento del processo è un dato di fatto del quale sono assolutamente convinto, emergerà quando tratteremo il processo nella sua fase dibattimentale. La ragione di questa forzatura, che è una sorta di doping al quale la vicenda processuale è stata sottoposta, nasce da una serie di motivi, taluni contingenti e taluni di natura culturale. C’è stata una strumentalizzazione mediatica per colpire la pubblica opinione”.

Anche Salvatore Buzzi dal carcere aveva sostenuto: “Non ho mai corrotto un politico, ma ho finanziato legalmente moltissimi esponenti politici; casomai sono io che ho subìto qualche ‘delicata estorsione’ da qualche solerte funzionario e/o dirigente”. Buzzi aveva anche ribadito la propria innocenza in una lettera a Ignazio Marino, che il sindaco di Roma ha inviato al procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone. Per i giudici invece le prove contro il presunto sodalizio criminale sono talmente schiaccianti che non è necessaria l’udienza preliminare per rinviagli a giudizio.

GM