
All’Expo di Milano, oggi era in programma la giornata nazionale dedicata alla Russia. Non poteva mancare la visita in persona del leader del Cremlino Vladimir Putin che ha trovato ad aspettarlo il presidente del Consiglio Matteo Renzi (che in realtà ha dovuto attenderlo per oltre un’ora a causa di un cospicuo ritardo). L’inizio della cerimonia per il National Day russo era previsto infatti per le 10.30 di questa mattina, ma lo “zar” di Mosca e la sua delegazione (comprensiva di 70 giornalisti) si sono fatti aspettare fino alle 11.45. Poi i discorsi ufficiali:si è parlato di politica internazionale, dalla questione ucraina (inclusa l’esclusione della Russia dall’ultimo G8 tedesco, divenuto così G7) alla Libia e all’Isis.
Vladimir Putin, però, durante la conferenza stampa congiunta che ha chiuso il vertice bilaterale durato circa un’ora, ha focalizzato la sua attenzione sui rapporti commerciali fra Russia e Italia: “Tra i nostri due Paesi – ha dichiarato – ci sono rapporti culturali, commerciali e politici strettissimi, da oltre 500 anni; in virtù di questo chiediamo ufficialmente un aiuto a far uscire Mosca dall’isolamento dettato dalle sanzioni economiche europee. A farne le spese è anche Roma, con la quale gli scambi si sono ridotti del 10% (del 25% nell’ultimo trimestre): le imprese italiane vedono un miliardo di euro bloccato pur avendo contratti già siglati”.
Le sanzioni Ue imposte alla Russia sono, ovviamente, una ritorsione occidentale per l’annessione della Crimea e per le ingerenze nel conflitto nel sud-est ucraino. La loro cancellazione non è prevista né nell’agenda di Angela Merkel né in quella di Barack Obama ma Matteo Renzi ha provato a fare il “pompiere”: “Se riusciamo a mettere in atto tutto quanto previsto dai trattati di Minsk-2, le sanzioni verranno sicuramente meno e la cooperazione Ue con la Russia potrà estendersi a livello globale nel mondo”. Per Putin, in programma incontri a Roma con Papa Francesco, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e anche l’amico Silvio Berlusconi.
CM