
Sono dodici le città capoluogo di provincia in cui si torna al ballottaggio dopo che nel turno di due settimane fa sono stati assegnati solo cinque comuni: uno al centrosinistra, due al centrodestra e due a liste civiche. La situazione di partenza era di 8 a 6 per il centrosinistra, con due città governate da liste civiche e una da un candidato centrista. La sfida principale è sicuramente quella per il comune di Venezia, dopo lo scandalo Mose e le dimissioni di Giorgio Orsoni.
Nella città lagunare, il senatore Pd ed ex magistrato Felice Casson è riuscito a mettere insieme una vasta coalizione di centrosinistra che va dal Pd a Sel fino alle liste civiche, in primis quella del candidato sindaco, e se la deve vedere con il candidato del centrodestra, Luigi Brugnaro. Poco meno di dieci i punti di distacco tra i due e determinanti per un ribaltamento di fronte saranno le scelte elettorali di chi al primo turno ha optato per Davide Scano del Movimento 5 Stelle, Gian Angelo Bellati della Lega Nord e Francesca Zaccariotto di Fratelli d’Italia.
Sempre in Veneto, a Rovigo, sfida sul filo del voto tra la candidata Pd Nadia Romeo, che si è fermata al 24% al primo turno e lo sfidante di Lega e Forza Italia, Massimo Bergamin, distanziato di cinque punti e mezzo. Decisivo sarà l’apporto del candidato di area tosiana Paolo Avezzù e di Silvia Menon, candidata di una lista civica, entrambi al 15%. La Menon ha però già fatto sapere di non essere interessata ad apparentamenti.
Tredici i punti di differenza, a Lecco, tra Virginio Brivio, candidato del centrosinistra, e Alberto Negrini del centrodestra. Escluso dal ballottaggio, ma forse decisivo, Lorenzo Bodega del Nuovo Centrodestra, che ha ottenuto il 20% dei voti. Più definita la situazione a Mantova, dove Mattia Palazzi, candidato di Pd e Sel, ha 20 punti di vantaggio su Paola Bulbarelli di Forza Italia e Lega e si è fermato a meno di 4 punti percentuali dal traguardo al primo turno.
Venti anche i punti di vantaggio di Romano Carancini, candidato del centrosinistra a Macerata, su Deborah Pantana, che però potrebbe raccogliere il consenso di altri candidati di centrodestra, presentatosi in ordine sparso. Sempre in terra marchigiana, sorprende il risultato di Fermo: Pasquale Antonio Zacheo, candidato del centrosinistra, raccoglie infatti il 25% e se la dovrà vedere con Paolo Calcinaro, ex vicesindaco della giunta Brambatti. Quest’ultimo potrebbe incassare l’appoggio del candidato di sinistra-sinistra, Massimo Rossi.
Ballottaggio anche ad Arezzo tra Matteo Bracciali, sostenuto da Pd, una civica di sinistra e popolari, che parte dal 44,2% e Alessandro Ghinelli, in quota centrodestra, che tocca il 36% dei consensi. A Chieti, sette i punti di vantaggio da parte del candidato del centrodestra e sindaco in carica Umberto Di Primio e il suo avversario di centrosinistra Luigi Febo. A Matera, si profila un testa a testa tra il candidato di centrosinistra, Salvatore Adduce, che cerca la riconferma contro Raffaele Giulio De Ruggieri, a capo di una coalizione vicina al centrodestra.
Spostandoci nelle isole, a Enna, sarà invece ballottaggio tra Vladimiro Crisafulli, candidato democratico e del centrosinistra, al 41% e Maurizio Antonello Dipietro, al 24,3%. A Nuoro, rischia grosso il candidato del Pd Alessandro Bianchi, che al primo turno ha sfiorato il 30%, ma che se la dovrà vedere con il candidato di Partito Sardo d’Azione e liste civiche Andrea Soddu.
In Puglia, infine, ad Andria, si riconferma sindaco il candidato del centrodestra, Nicola Giorgino, che ottiene il 52,2%, mentre distanti sono i candidati di centrosinistra e Movimento 5 Stelle, anche se i pentastellati sono comunque primo partito in città. A Trani, invece, fino a oggi amministrata dal centrodestra, potrebbe esserci il ribaltone: il candidato di centrosinistra, Amedeo Bottaro, ha infatti ottenuto il 47,5% dei voti, distanziando il suo avversario alle primarie, Antonio Florio, di ben 33 punti percentuali.
Giuseppe Gabriele Mastroleo