
No, non siamo tornati ai tempi del Ku Klux Klan, ma negli Stati Uniti (e non solo) il problema del razzismo è sempre presenta, serpeggia nelle viscere della società e ogni tanto esplode in episodi gravi, gravissimi. Un maschio bianco di 21 anni, ancora in fuga e ricercato dalla polizia, ha fatto una strage in una chiesa di Charleston frequentata dalla comunità afroamericana uccidendo 9 persone e lasciando dietro di sé un numero imprecisato di feriti. Anche la polizia conferma che il movente razziale è il più probabile.
Al momento della sparatoria nella Emmanuel African Methodist Episcopal Church, una delle più vaste congregazioni di afroamericani nella regione ed una delle più antiche del suo genere nel sud degli Stati Uniti, era in corso una lettura della Bibbia e tra le vittime c’è anche un senatore democratico del South Carolina. Il capo della polizia, Gregory Mullen, ha confermato che l’uomo ha agito da solo e ha commentato così l’accaduto: “E’ inimmaginabile che qualcuno nella società di oggi entri in una chiesa mentre la gente prega e la uccida”. Eppure la questione razziale nella zona di Charleston è più che mai sentita dato che proprio lì un poliziotto bianco di nome Michael Slager è stato incriminato per aver ucciso un uomo di colore, Walter Scott. Il tutto ripreso dallo smartphone di un passante. E proprio in quella chiesa oggi oggetto d’attacco si era tenuta la veglia funebre in suo onore.
F.B.