Sindaco contro forze dell’ordine: “Ci fanno schifo”

Volantino contro il sindaco Di Guardo (foto dal web)
Volantino contro il sindaco Di Guardo (foto dal web)

“I Sbirri se ne devono andare, picchi i sbirri ci fanno schifo”, la frase non è stata intercettata a qualche affiliato a Cosa Nostra ma è stato quanto affermato dal sindaco di Misterbianco, 50mila abitanti in provincia di Catania, Nino Di Guardo, una sorta di ras della cittadina per aver ricoperto il ruolo di primo cittadino. Di Guardo – secondo il sito Laspia.it, che riporta anche l’audio della discussione – ha pronunciato quelle parole nel corso di un concitato consiglio comunale, rivolgendosi a Marcello Russo, maresciallo dei carabinieri in servizio a Siracusa, nonché consigliere eletto con una civica che appoggiava il sindaco e poi passato all’opposizione.

Di Guardo, che è stato anche eletto all’Ars nelle file del Partito Democratico, ha attaccato ancora Russo, in siciliano stretto: “Io la voglio bene, però lei n’addiri sciocchezze. Un consiglio le voglio dare, non si avventuri in strade che non conosce picchì ci puonu essere puttusa e si sdurruba da rintra a duoppu cu u veni a pigghia ca pisa oltre 150 chili, Maresciallo io per il suo bene lo dico. Maresciallo si faccia la sua strada e non faccia strade che sconosce. Cu c’ho potta duocu, tutto ca gira, tuttu ca fa denunce, lei u sbirru a Misterbianco non lo deve fare”.

Contro il sindaco, sono apparsi nella cittadina alcuni manifesti firmati da diversi consiglieri comunali: “Non accettiamo che il sindaco Di Guardo rappresentante della città di Misterbianco disprezzi i carabinieri chiamandoli ‘sbirri’. Noi invece esprimiamo solidarieta’ all’Arma dei carabinieri e siamo orgogliosi di avere nella nostra citta’ la Tenenza dei carabinieri, supporto della legalita’ a tutela dei cittadini e del territorio”. Commenta il consigliere Russo: “Definire sbirri i carabinieri fa parte di un certo linguaggio mafioso, lo dico anche alla luce dei miei 28 anni di attività investigativa e di intercettazione. Che lo abbia fatto poi il sindaco Nino Di Guardo, che vent’anni fa era scortato proprio dai carabinieri, mi amareggia davvero molto”.

Le reazioni

Duro anche il commento di Salvatore Calleri, esponente nazionale del Megafono, il movimento politico di Rosario Crocetta: “Non posso non dire che il linguaggio usato è in toto inopportuno per un rappresentante delle istituzioni. In questi casi non ci si può che schierare con gli sbirri ossia i tanti che quotidianamente combattono la criminalità”. Per il Pd parlano i deputati regionali Valeria Sudano e Luca Sammartino: “Di Guardo dimostri che la sua caduta di stile sia solo un incidente di percorso perché il messaggio che rischia di passare è che esistono sindaci in grado di demolire il percorso di crescita sociale fatto negli ultimi decenni con un inqualificabile intervento pubblico”.

 

GM