Terrorismo, il pericolo viene dal mare: allerta per Marche e Puglia

Porto di Brindisi (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Porto di Brindisi (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Dopo l’attentato dell’altro giorno sulle spiagge tunisine, il ministero dell’Interno italiano avrebbe aggiornato l’elenco delle località sensibili a rischio, chiedendo a prefetti e questori di porre la massima attenzione nello specifico ai porti di Ancona, Bari e Brindisi, da sempre snodo fondamentale sia per gli ingressi clandestini provenienti dai Balcani, sia per i traffici illegali che seguono la medesima rotta. I controlli verranno intensificati non solo per evitare attentati, ma anche per non consentire il rapido espatrio a foreign fighters, diretti nelle zone di guerra mediorientali, Siria e Iraq in primis.

A riferirlo è ‘Il Messaggero’, che riporta le parole di una fonte del Viminale: “La regione balcanica è nodale per il radicalismo di matrice islamica, soprattutto per l’attivismo incessante di soggetti e di gruppi estremisti di orientamento salafita, sempre più coinvolti nel reclutamento e nel trasferimento di jihadisti in territorio siriano e iracheno”. Prosegue la medesima fonte: “Specie in Kosovo, al di là dell’approccio radicale predicato da taluni imam, l’idea del jihad sembra prendere piede soprattutto piede soprattutto in alcune aree meridionali del Paese, dove il diffuso disagio socio-economico accentua la permeabilità, specie tra i più giovani, all’azione di proselitismo di impronta salafita”.

Un altro allarme arriva invece dai servizi segreti britannici: non vengono esclusi, oltre che attacchi via mare nei confronti di località portuali, anche agguati e missioni suicide contro mercantili o navi militari. Già dopo l’attentato al museo Bardo, vennero segnalati i medesimi rischi, pur non contestualizzandoli alle regioni di oggi. Spiegò a proposito Enrico Maria Pujia, direttore generale per la Vigilanza delle Autorità portuali del ministero dei Trasporti, a margine dell’assemblea di Fedarlinea a Cagliari: “Un fatto inaspettato è un problema a livello nazionale. Bisogna dire comunque che le compagnie crocieristiche già adottano sistemi di sicurezza molto elevati”.

GM