Crisi greca, parla la Fornero: “Non taglierei le pensioni”

Elsa Fornero (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
Elsa Fornero (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

In un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’, l’ex ministro del Welfare, Elsa Fornero, autrice di una controversa riforma delle pensioni, ha così commentato quanto sta accadendo nella vicina Grecia: “Se fossi ministro tecnico in Grecia non imporrei altre restrizioni al sistema pensionistico, ma cercherei di portare subito a regime le riforme fatte e di impedire pensionamenti anticipati”. Aggiunge la Fornero: “Visto anche l’altissimo tasso di disoccupazione, per molte famiglie le pensioni sono probabilmente l’unica fonte di reddito”.

Spiega l’ex ministro: “Alcune riforme sono già state fatte. Dunque non penso che serva riformare ancora tagliando le pensioni, ma per l’appunto si devono ridurre quelle scappatoie che aumentano la spesa, come le pensioni anticipate concesse con generosità o le pensioni di invalidità date in modo relativamente facile”. Secondo Elsa Fornero, la crisi ellenica è “il classico esempio in cui l’insostenibilità dei conti deriva da una parte da promesse che non sono parametrate ai fondamentali dell’economia – ossia in sostanza alla crescita del Pil – e dall’altra da un sistema disegnato in modo da privilegiare chi oggi va in pensione e a penalizzare chi conta di andarci in futuro, ossia i giovani”.

Per questo occorre “ridurre i privilegi, perché in Grecia li hanno ridotti davvero poco. Sono ancora molto orientati sulle pensioni legate al sistema retributivo, che finiscono per essere più generose con i redditi più alti”. In ultimo, un commento sulla sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionali le norme che avevano bloccato la rivalutazione delle pensioni sopra i 1400 euro: “Spero solo che in Grecia non ci sia una Corte Costituzionale che interpreti in modo sorprendente i diritti acquisiti, come è accaduto in Italia, e si possa essere severi con chi ha una pensione alta senza neppure averla pagata con i suoi contributi”.

GM