
Attenzione al tonno in scatola. Allarme scattato in alcuni supermercati a seguito di analisi condotte dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno (IZSM) sono state trovate sostanze sospette, più precisamente una massiccia presenza di una sostanza chiamata istamina e altre sostanze novice.
L’istamina è un elemento che non deve essere sminuito in quanto un’eccessiva quantità di questa sostanza è la causa di allergie che potrebbero risultare anche molto gravi. Con un’alta concentrazione di istamina si crea, nell’organismo umano, un’allergia alimentare con una sintomatologia ben precisa: orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea e vertigini, arrossamento ed eczemi, sintomi che si manifestano in base alla concentrazione della suddetta sostanza e in base alla predisposizione individuale. I sintomi indicati hanno, nella maggior parte dei casi, breve durata ma non sono esclusi eventi in cui i sintomi possano peggiorare fino a produrre un brusco calo di pressione arteriosa e quindi di un collasso cardiocircolatorio.
Inoltre dopo il terremoto in Giappone ci sono state perdite di sostanze altamente tossiche e radioattive nelle zone circostanti, per cui potrebbe essere utile conoscere le zone di pesca del tonno che si acquista e valutare se preferire una o l’altra zona. Ma vediamo nel dettaglio le diverse zone di pesca stabilite dalla FAO:
Atlantico Nord-Occidentale > Zona FAO 21; Atlantico Nord-Orientale > Zona FAO 27; Mar Baltico > Zona FAO 27.IIId; Atlantico Centro-Occidentale > Zona FAO 31; Atlantico Centro-Orientale > Zona FAO 34; Atlantico Sud-Occidentale > Zona FAO 41; Atlantico Sud-Orientale > Zona FAO 47; Mar Mediterraneo > Zone FAO 37.1, 37.2 e 37.3; Mar Nero > Zona FAO 37.4; Oceano Indiano > Zone FAO 51 e 57; Oceano Pacifico > Zone FAO 61, 67, 71, 77, 81 e 87; Antartico > Zone FAO 48, 58 e 88; Mare Artico > Zona FAO 18.
Giovanni Remigare