
“Il declino di Roma, di nuovo?”, così titola il New York Times che pubblica sulla prima pagina della versione internazionale del quotidiano americano un servizio su quello che definisce “degrado Capitale”. Si legge nel reportage: “Le sterpaglie in alcuni parchi sfiorano le ginocchia, i lavoratori della metropolitana, scontenti, hanno rallentano il servizio a passo d’uomo, un incendio ha reso il più importante scalo della città (Fiumicino) caotico e affollato, gli arresti di funzionari pubblici si accumulano rendendo evidenti le infiltrazioni criminali nel governo della città”.
A tutto questo si aggiunge, scrive il noto quotidiano newyorkese, “quello che i romani chiamano ‘degrado’ – il degrado dei servizi, degli edifici, della qualità della vita – e alla sensazione generale che la loro antica città, ancora più del solito, stia cadendo a pezzi”. Il New York Times si chiede ancora: “Il sindaco è onesto, ma lo è abbastanza per fermare il declino della città Eterna?”.
Domanda a cui risponde lo stesso primo cittadino della Capitale, Ignazio Marino: “Sono stato aggressivo fin dall’inizio, in modo clinico. Abbiamo portato le regole: la cosa più importante per me a amministrare la città in modo trasparente”. L’autodifesa di Marino convince però poco il quotidiano statunitense, che rileva: “Molti cittadini danno credito all’onestà di Marino, ma sono arrabbiati perché non sta lavorando abbastanza per la città”.
GM