
L’Aula di Palazzo Madama ha detto no all’arresto del senatore Antonio Azzollini, esponente di Area Popolare Ncd-Udc. 189 i no, 96 i sì e 17 gli astenuti: decisivi la richiesta di voto segreto avanzata da alcuni parlamentari (il minimo richiesto perché venga accettata è di venti senatori) e la decisione del Pd di optare per la libertà di coscienza. Subito dopo il voto, la seduta è stata sospesa. Dure le critiche ai senatori dem, con Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle che lancia accuse per nulla velate: “Il Pd ha appena salvato dall’arresto il Senatore Azzollini. Quello che secondo i magistrati speculava sulle cure per gli ammalati. Ieri tagliano 2 miliardi alla sanità. Oggi salvano chi specula sulla nostra salute. Mi fanno davvero schifo!”
Il senatore era oggetto di una richiesta di arresto ai domiciliari in relazione al crac della casa di cura della Divina Procura di Bisceglie. Lo scorso 8 luglio, la Giunta per le immunità del Senato aveva detto Sì alla richiesta dei magistrati di Trani della misura cautelare ai domiciliari per l’esponente di Area Popolare, che poco prima si era dimesso dalla presidenza della commissione Bilancio di Palazzo Madama, carica che ricopriva da ben 12 anni, motivando così la sua scelta: “La commissione che ho l’onore di presiedere ha bisogno di decisioni che richiedono dedizione assoluta e tempo pieno”.
Nella serata di ieri, il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, si era così espresso sulla questione: “In vista del voto su Azzollini, che ciascuno di noi esprimerà secondo il proprio convincimento, vi invito a esaminare con attenzione la decisione assunta dalla Giunta delle immunità e i documenti pubblici disponibili”. Documenti che – secondo alcuni esponenti Pd – non direbbero nulla di che: “Leggendo con attenzione le carte ci si rende conto che contro di lui non hanno quasi nulla. Se non altro nulla che possa motivarne l’arresto”. Le opposizioni avevano manifestato preoccupazione, sottolineando: “Tira una brutta aria”.
In avvio di dibattito, Dario Stefano, presidente della giunta per le Immunità e relatore della relazione che aveva dato l’ok agli arresti per Azzollini, aveva evidenziato: “La documentazione elaborata dal senatore Antonio Azzollini per dimostrare le presenza del fumus persecutionis nei propri confronti risulta piuttosto fragile e forse esposta a plateali contraddizioni logiche”. Era toccato poi a Barbara Lezzi del Movimento 5 Stelle chiedere all’Aula il voto palese, mentre la senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti aveva rilevato: “Nell’inchiesta condotta su Azzollini non c’è nulla che faccia pensare che le indagini siano state condotte con intento persecutorio”.
GM