Uccise prostituta, arrestato dopo 15 anni

Erjon Sejdiraj (foto segnaletiche)
Erjon Sejdiraj (foto segnaletiche)

Era stato inserito anche nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia Erjon Sejdiraj, albanese di 37 anni, accusato di aver ucciso – nel dicembre 1999 – la ventenne Betty Yadira Ponce Ramirez, il cui corpo privo di vita venne poi ritrovato sulle rive del fiume Po tre mesi più tardi. Il delitto venne considerato una ritorsione nell’ambiente della prostituzione piacentina e vide indagati tre cittadini albanesi, poi condannati in contumacia a pene tra i 23 anni e l’ergastolo. Uno di loro venne arrestato nel 2006, mentre altri due riuscirono a scappare.

Nello specifico, Sejdiraj, che è considerato a capo del sodalizio criminale, riuscì a fuggire in Belgio, dove sarebbe stato tradito da una telefonata fatta poco tempo fa alla sua famiglia in Italia. Da quel momento, gli inquirenti hanno circoscritto le loro ricerche, fino a giungere all’arresto, avvenuto nelle scorse ore in una cittadina al confine con la Francia, dove i carabinieri di Piacenza lo avevano individuato. Ora l’uomo è in attesa di estradizione: deve scontare la propria pena per omicidio pluriaggravato in concorso e sequestro di persona.

I due complici dell’uomo arrestato oggi sono Robert Ziu e Fatmir Vangjelai, anche loro albanesi. Il primo è detenuto nel carcere di Velletri e la sua condanna è definitiva; per Vangjelai, che invece è ancora latitante, manca la pronuncia della Cassazione. A incastrare Sejdiraj le impronte digitali, ma soprattutto l’inconfondibile tatuaggio a forma di lacrima sulla guancia destra. In Belgio aveva preso la nazionalità e risultava sposato con tre figli.

GM