Gabrielli sarcastico: “Marino? Lo sento tra un’immersione e l’altra”

Franco Gabrielli (Tullio M. Puglia/Getty Images)
Franco Gabrielli (Tullio M. Puglia/Getty Images)

Dopo il sopralluogo, insieme con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nei locali del Nue 112, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, pressato dai cronisti si è lasciato andare a una battuta sull’assenza del sindaco della Capitale, Ignazio Marino, ancora in ferie negli Stati Uniti: “Marino? Ci sentiamo tra un’immersione e l’altra”. Il prefetto si è anche sbilanciato su quelle che sono le decisioni del Consiglio dei ministri sul futuro di Roma, in seguito agli arresti per Mafia Capitale, ribadendo che “questa città ha un solo sindaco” e che “non possono esistere diarchie”.

La priorità di Gabrielli rimane quella di garantire lo svolgimento del Giubileo in sicurezza e a tal proposito il prefetto ha spiegato: “Questo é il Giubileo ai tempi dell’Isis, di una radicalizzazione quasi epocale, e quindi dobbiamo affinare quanto più possibile i nostri strumenti. Se voi pensate che lo diciamo per scaramanzia vi sbagliate: noi pensiamo che quella del terrorismo internazionale sia una minaccia concreta e reale. Ma come tutte le minacce non vuol dire che dobbiamo chiuderci. Dobbiamo attrezzarci in modo che la minaccia non si concretizzi in modo negativo”.

I nodi essenziali da risolvere in vista del Giubileo, spiega il prefetto, “sono il potenziamento e l’affinamento del sistema di risposta sanitaria, a cui sta lavorando la Regione, che é anche impegnata sul tema dei pellegrinaggi a piedi. Il Comune ha un piano ampiamente definito, stanno aspettando per indire le gare di avere in cassa, o in termini di competenza, le risorse. C’è il tema della sicurezza e il numero unico delle emergenze 112 é già una risposta”. Gabrielli ha quindi aggiunto: “Per me è fondamentale la rimodulazione del controllo del territorio in termini di coordinamento tra Ps e carabinieri e questa iniziativa del 112 unico ci aiuterà perché forzerà definitivamente la mano di tutti, perché il territorio sia fidelizzato, non sia più oggetto di controllo per obiettivi ma per aree di esclusiva competenza di una forza o di un’altra”.

Infine ha concluso: “Tutte queste macroaree avranno bisogno di un coordinamento, ma non nel senso che io andrò a dire a Zingaretti quante ambulanze deve comprare e dove metterle: questo lo fará lui secondo il piano che ha immaginato. Analogamente farà il sindaco. Poi è chiaro che l’evento ha la necessità di avere qualcuno che tiri le fila, che metta a fattore comune la pianificazione per far sì che gli eventi siano gestiti in maniera coordinata. Questa attività di coordinamento tecnico il governo l’ha messa in capo al prefetto di Roma. Questo é lo scenario”.

GM