
«Ognuno accolga una famiglia di profughi, un gesto concreto in preparazione dell’Anno Santo». E’ l’appello di Papa per i migranti rivolto alle parrocchie, alle comunità e ai santuari di Europa. Le parole del Pontefice, pronunciate durante l’Angelus di oggi ha come primi destinatari i Vescovi d’Europa e rappresentano l’ennesimo monito e richiamo di responsabilità del Pontefice. «Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, – ha detto Bergoglio – il Vangelo ci chiama, ci chiede, ad essere `prossimi´ dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: `Coraggio, pazienza!…´. La speranza è combattiva, con la tenacia di chi va verso una meta sicura». Il riferimento ai “piccoli e agli abbandonati” richiama l’immagine simbolo del dramma che l’esodo porta con sé: quella che ritrae il corpo del piccolo Aylan il bambino curdo, nato a Kobane e raccolto senza vita su una spiaggia turca. Un bambino morto come tanti altri ma la cui immagine sembra aver suggerito all’Occidente che la misura era colma. L’invito all’accoglienza da parte della Chiesa ha accompagnato ogni passo dell’esodo e si è intensificato con esso. Per l’accoglienza ai migranti si erano espressi negli ultimi giorni il Cardinale Angelo Scola e Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino.
ADB