Riforme, Renzi:”Dobbiamo togliere il potere al Senato”

BERLIN, GERMANY - JULY 01: Italian Prime Minister Matteo Renzi and German Chancellor Angela Merkel (not pictured) speak to the media following talks at the Chancellery on July 1, 2015 in Berlin, Germany. The two leaders discussed the Greek debt crisis and Europe's refugee situation, among other issues. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)
(Sean Gallup/Getty Images)

Alla conclusione della direzione fiume del Pd, le linee guida  del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sulle Riforme sono accolte con un sì all’unanimità. Dissidente la minoranza del partito che non partecipa al voto e Pierluigi Bersani impegnato alla Festa del’Unità di Modena.  Diverse le tematiche che hanno riempito la relazione del premier, durata un’ora, e che si è conclusa con il tema più scottante: la rifoma del Senato. Riguardo a questo punto due sono i destinatari del suo discorso:  la minoranza contraria e il presidente del Senato, Pietro Grasso. Alla prima Renzi rivolge queste parole “la discussione sulla composizione del nuovo Senato ci vede aperti alla discussione, non abbiamo particolari preclusioni. Ma se qualcuno vuole utilizzare la Costituzione per una sorta di diktat, per altro da parte di una minoranza del partito, allora hanno sbagliato tutto: se i diktat non li mette la maggioranza, figuriamoci se può metterlo la minoranza”. Al secondo invece “che potrebbe aprire alle modifiche su un articolo già passato due volte per le Camere. – ribadisce che – Sarebbe un fatto del tutto inedito”.  Secondo l’ex sindaco di Firenze l’elezione diretta dei futuri senatori “non può sussistere perché negata dalla doppia conforme” e inoltre ha aggiunto che “di fronte a un’eventuale e inedita decisione di Grasso di aprire sulla doppia lettura conforme, il Pd si riunirebbe in Camera e Senato per decidere cosa fare”. Sempre sul nodo riforme Renzi azzarda un paragone tra il partito e il  Giappone del Rugby. “Quando la legislatura non procedeva, dentro al Pd si è deciso di fare una mossa ardita – sostiene – come Giappone contro Sudafrica nel rugby: si va all’ultima azione, 28 a 30, e il Giappone ha la palla. Tutto ci si aspetta tranne che il Giappone attacchi, ma con un’azione che entrerà nella storia, il Giappone attacca e vince la partita”. Quindi, “le riforme che abbiamo fatto rendono tutti voi orgogliosi di far parte del più grande partito europeo. Abbiamo dimostrato che la politica ha un senso. Naturalmente la riforma costituzionale è un tassello di questo mosaico. Noi su questa riforma mettiamo la faccia con il referendum. Stiamo togliendo al Senato il potere di dare la fiducia e di decidere su tutto. Stiamo dicendo che il Senato è la Camera delle autonomie, stiamo dicendo che alle Regioni togliamo soldi e diamo regole più chiare”.  Dopo aver scongiurato “l’Italia dei gufi” il Presidente del Consiglio delinea quella che sarà la road map delle riforme, dichiarando che i prossimi passi saranno “responsabilmente cercare un punto d’accordo” nel Pd  sulla riforma costituzionale e “credo ci siano tutte le condizioni per concludere entro il 15 ottobre la lettura in senato e spero anche prima perchè non dimentico l’impegno sulle unioni civili”. “Entro gennaio ragionevolmente la camera farà la quarta e mi auguro conclusiva lettura” del ddl Boschi, “poi quinta e sesta e nell’autunno del 2016 il referendum che ci dirà se gli italiani sono con noi o se abbiamo sbagliato tutto”, conclude Renzi.

Roberta Garofalo